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Convegno Burri, Marini “Importante tappa per conoscere Maestro e le sue opere”

Il valore della celebrazione del centenario della nascita di Alberto Burri sta soprattutto nella sua duplice capacità di estendere, per un verso, la conoscenza della sua opera al grande pubblico, e per l’altro di segnare un significativo momento di conoscenza critica della stessa opera per consegnarla alla storia

E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel portare il suo saluto al convegno internazionale, promosso dalla Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri, sul tema “Burri. Materia, forma e spazio”, in corso a Perugia.

La presidente ha voluto rivolgere un particolare ringraziamento alla Fondazione Burri, ed al suo presidente Bruno Corà, per aver dato vita ad un intensissimo programma di iniziative di grande qualità e valore artistico e scientifico per celebrare “uno dei più illustri figli dell’Umbria”. “Un programma – ha detto la presidente – che come Regione abbiamo sin da subito condiviso e sostenuto, dall’avvio a Città di Castello degli eventi di celebrazione, al convegno di oggi, che segna una tappa importante nella conoscenza e nello studio dell’opera di Burri, soprattutto perché vede la presenza di studiosi e critici d’arte di grande qualità ed autorevolezza”.

Mi fa anche molto piacere – ha proseguito Marini – ricordare la straordinaria mostra, tuttora in corso, che il Guggenheim di New York ha voluto dedicare ad Alberto Burri, che sta riscuotendo un enorme successo, con i suoi circa quattromila visitatori al giorno”. La presidente ha anche ringraziato l’amministrazione comunale di Perugia per l’intervento di restauro del “Grande nero”, monumentale scultura che il maestro Burri ha donato alla città, che il prossimo 18 dicembre sarà terminato ed inaugurato.

Infine, una pensiero particolare la presidente Marini lo ha voluto rivolgere a Città di Castello ed ai suoi cittadiniper la passione e l’amore con il quale stanno celebrando il centenario della nascita del loro concittadino, Alberto Burri”.