La Guardia di Finanza di Perugia ha disposto nel corso del 2025 – durante lo svolgimento di fiere e avvenimenti quali Umbria Jazz, Giro d’Italia a Gubbio, Fiera di San Florido a Città di Castello, Fiera di San Feliciano a Foligno – l’intensificazione dei controlli tesi a prevenire e reprimere ogni forma di commercio di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori o recanti marchi contraffatti.
In materia di sicurezza sono stati finora eseguiti circa 60 controlli in Perugia, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi, sottoponendo a sequestro amministrativo quasi 24.000 pezzi tra bigiotteria, articoli vari per la casa, prodotti per la cura della persona (trucchi e creme per il viso) nonché, soprattutto, giocattoli per bambini.
I prodotti erano infatti venduti al pubblico in mancanza dei requisiti su qualità e composizione previsti dal Codice del Consumo, mettendo pertanto a rischio la salute dei consumatori e, in specie, dei più piccoli. Sono stati segnalati alla Camera di Commercio di Perugia 32 responsabili di esercizi commerciali per sanzioni che superano gli 800.000 euro complessivi.
Nello stesso ambito i militari di Città di Castello, in un negozio al dettaglio gestito da un imprenditore cinese, hanno proceduto al sequestro di 1.000 cosmetici, in vendita in violazione degli standard di sicurezza recentemente introdotti dalla normativa europea (dallo scorso 1° settembre è vietata la commercializzazione di prodotti contenenti specifiche sostanze ritenute potenzialmente cancerogene). Per tali fatti il titolare dell’attività commerciale è stato denunciato alla Procura di Perugia.
Per quanto riguarda la lotta alla contraffazione, sono stati eseguiti oltre 30 interventi, che hanno consentito il sequestro penale di quasi 3.000 articoli e la segnalazione alla competente Autorità Giudiziaria di 4 persone.
In particolare, a Foligno sono stati sottoposti a sequestro circa 2.300 articoli, tra cui profumi, borse, portafogli, cinture e capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti delle più note fashion house. Particolarmente rilevante il ritrovamento di 11 orologi di una nota casa produttrice elvetica, il cui valore di mercato – se autentici – avrebbe superato gli 80 mila euro.