Poche attività criminali di rilievo, reati in linea con gli anni passati ed in alcuni casi in drastico calo. È sicura la città di Spoleto, così come il resto del territorio di competenza della Compagnia carabinieri spoletina, guidata dal capitano Aniello Falco.
Nel giorno in cui si festeggia il 205esimo anniversario dalla fondazione dell’Arma dei carabinieri, i dati relativi al comprensorio spoletino (con un occhio anche alla media Valnerina) mostrano una situazione di sicurezza piuttosto buona. Certo, la situazione è sempre migliorabile, ma i controlli e le attività di prevenzione, così come quella informativa tra la popolazione, messa in campo dai militari danno i loro frutti. Prova ne è la drastica riduzione delle truffe, soprattutto ai danni di anziani. Pochissimi i casi denunciati nell’ultimo anno, con gli spoletini che spesso sono scaltri a riconoscere quando qualcuno tenta di raggirarli.
Molto i militari dell’Arma fanno anche in ambito scolastico, con numerosi incontro con gli studenti, in primis di scuole superiori e medie ma anche tra i bambini più piccoli. Attività svolte per sensibilizzare su temi come uso di alcol e droga, ma anche cyberbullismo, piaga quest’ultima che per fortuna non sembra interessare il nostro territorio.
Quanto alle operazioni più rilevanti portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Spoleto nell’ultimo anno, vanno ricordati vari arresti. Il primo in ordine di tempo, quello avvenuto il 2 giugno di un anno fa, quando uno spoletino cinquantenne seminò il panico nel centro cittadino superando le barriere antisfondamento e speronando un’auto della municipale con un furgone, armato di bastone e coltello. Dopo esser stato portato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Foligno, risulta ancora ristretto in una struttura idonea fuori regione: dovrà andare sotto processo per tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.
Altre 4 persone erano state invece oggetto di altrettante ordinanze di custodia cautelare per l’accoltellamento che era avvenuto accanto alla chiesa di San Giovanni di Baiano, dopo un raid punitivo. Per loro il processo è in corso.
Sempre nel periodo estivo, i carabinieri avevano dato una sferzata al fenomeno dei furti sgominando la “banda del Cayenne”, che aveva messo a segno vari colpi in abitazioni non solo in Umbria. I due giovani albanesi sono ancora in carcere.
Altri furti scoperti quelli nelle scuole. Un giovane era stato fermato per ricettazione, mentre un noto spoletino era finito in manette mentre scassinava una macchinetta all’interno della scuola media di San Giacomo.
A inizio ottobre, invece, erano stati catturati in poco tempo i rapinatori che avevano assaltato l’ufficio postale di Maiano: dopo le indagini dei carabinieri, la banda era stata bloccata in autostrada dalla stradale.
Infine, l’ultimo arresto di rilievo l‘8 marzo, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, quello dell’imprenditore Giorgio Del Papa, condannato in via definitiva per la tragedia della Umbria Olii del 2006.
Due invece le inchieste aperte per l’accusa di omicidio stradale, in entrambi i casi i giovani investitori, entrambi positivi all’alcoltest, sono indagati a piede libero. Il primo caso è quello di un 80enne travolto a San Giovanni di Baiano a metà ottobre, investito da un 20enne mentre si trovava lungo la strada. L’ultimo, invece, il tremendo incidente stradale avvenuto a metà marzo sotto la galleria di Forca di Cerro, con un giovane di Sant’Anatolia di Narco che aveva provocato un incidente nel quale è rimasto ucciso il compaesano Nikola Duka.