Fra poco inizierà la stagione invernale. Di conseguenza si potrebbero creare pericoli per la salute pubblica per situazioni igieniche e sanitarie imprevedibili. L'influenza arriverà, come sempre, dai Paesi orientali. Per questo motivo, negli allevamenti di animali, al chiuso o all'aperto, l'attenzione dovrà essere massima. Soprattutto per quanto riguarda l'aviaria. In Italia la vigilanza è costante e severa. Però è sempre bene attenersi alle normative in vigore per ciò che riguarda la prevenzione dei rischi per la salute.
Gli accertamenti effettuati dai vigili urbani in questo delicato settore sono stati (e saranno) accurati. E' molto importante informare i cittadini che è obbligatorio attenersi al Regolamento Comunale di Igiene e Sanità che vieta tassativamente l'allevamento di animali nel centro urbano. Sembra una cosa scontata, ma così non è. Nelle grandi città, come Foligno o Spoleto, è da molto tempo (prima ancora dell'aviaria) che non si vedono più le galline razzolare negli orti. Ma nei piccoli centri, come Castel Ritaldi, dove, per fortuna di chi ci vive, è difficile stabilire un confine fra città e campagna, si possono ancora vedere polli e conigli nelle loro gabbie. In questo caso i proprietari devono scrupolosamente seguire la direttiva inserita nella Ordinanza del Ministero della Salute del 2 agosto del 2006. Essa infatti dispone che “chiunque detenga, anche per uso familiare, allevamenti di animali da cortile o volatili, deve comunicare alle ASL di competenza il possesso degli animali stessi”. Gli abitanti del capoluogo e delle vicine frazioni, per sapere cosa bisogna fare, possono chiedere le informazioni necessarie all'ufficio di Polizia Municipale.Gli organi di controllo verificheranno l'ottemperanza delle disposizioni e la salute pubblica non correrà rischi. In caso di inadempienza degli obblighi di legge scatteranno le relative contravvenzioni. Morale: sì agli animali da cortile, ma attenzione a come vengono tenuti.