Controlli anti Covid, i carabinieri chiudono 2 locali a Perugia. Nell’ambito dei controlli per prevenire ed arginare la diffusione del virus da Covid 19, in occasione del Ferragosto, sono stati intensificati i controlli da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Perugia, sotto il coordinamento della Prefettura e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia. Controlli per la verifica della corretta applicazione della normativa anti contagio sui luoghi di lavoro e negli esercizi pubblici, in particolare quelli maggiormente frequentati dai giovani.
I controlli dei carabinieri nei due locali
I controlli sono scattati nella notte di Ferragosto da parte dei carabinieri del Nucleo ispettorato del avoro di Perugia in sinergia con i militari della Stazione carabinieri di Deruta, presso due distinti esercizi pubblici di intrattenimento e somministrazione di alimenti e bevande, uno gestito da un cittadino straniero regolare sul territorio nazionale e l’altro da un cittadino del posto. All’interno, al momento dell’accesso, i carabinieri hanno verificato inadempienze da parte dei gestori ed irregolarità, per non aver adottato le necessarie misure previste dalla normativa anti contagio a tutela dei lavoratori e degli avventori che affollavano i locali.
Niente gel né cartelli anti Covid
In entrambi i casi, all’interno e fuori degli esercizi, non vi erano predisposti in numero sufficiente i previsti presidi igienizzanti per i clienti, quali gel a base alcoolica per le mani, non erano state distinte le vie di accesso e di uscita al locale, per la riduzione al minimo dei contatti tra avventori, e non erano state sufficientemente indicate le prescrizioni da osservare all’interno degli esercizi per prevenire il contagio.
Presso uno dei due locali, i militari hanno dovuto constatare la totale assenza di tali prescrizioni, soprattutto in corrispondenza dei servizi igienici.
I dipendenti
I militari hanno riscontrato violazioni alle normativa anti Covid19 anche nei confronti dei lavoratori, tutti di giovane età, i quali non erano stati informati sulle misure anti contagio da attuare sul luogo di lavoro in modo adeguato e sufficiente.
Una ragazza in nero
All’esito degli scrupolosi accertamenti eseguiti, i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno anche scoperto una ragazza assunta in “nero” per cui è scattata l’applicazione della sospensione dell’attività imprenditoriale come imposto dalla normativa vigente in materia di lavoro, oltre ad aver riscontrato il mancato rispetto di prescrizioni minime per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro da parte del titolare, che non aveva sottoposto i lavoratori alla sorveglianza sanitaria.
Videosorveglianza senza autorizzazione
Nell’altro caso, infine, il gestore dell’esercizio aveva installato, senza aver ricevuto preventiva autorizzazione dall’I.T.L., un impianto di videosorveglianza in più punti all’interno del locale.
Le sanzioni
Per le violazioni alle misure anti Covid 19 è stata contestata a ciascun titolare delle attività commerciali la prevista sanzione amministrativa di 400,00 euro, ridotta a 280,00 se pagata entro cinque giorni, con l’applicazione della sanzione accessoria della chiusura provvisoria dell’attività per cinque giorni per la propria regolarizzazione, con segnalazione al Signor Prefetto di Perugia.
Inoltre, i militari del N.I.L., per le specifiche violazioni alla legislazione sul lavoro e alle normative vigenti in materia di salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro, per cui sono in corso ulteriori accertamenti, hanno elevato ammende pari a 1.615,00 euro, oltre al recupero delle omissioni contributive di competenza dell’INPS e dell’INAIL per la lavoratrice in “nero”, che saranno quantificate da parte degli stessi Istituti.
Altri controlli a Todi e Gubbio
Solo nell’ultima settimana, i carabinieri del N.I.L. di Perugia, nell’ambito dei medesimi controlli, sono intervenuti per contrastare le inosservanze della normativa anti contagio nei confronti di altre tre imprese inadempienti, tutte esercenti nel territorio della provincia di Perugia, di cui due ditte umbre operanti in un cantiere edile in area Todi ed un autolavaggio gestito da cittadini stranieri a Gubbio, contestando le relative sanzioni amministrative nei confronti dei rispettivi titolari, rendendosi necessaria anche in questi casi l’applicazione delle misura accessoria della chiusura provvisoria delle attività, con segnalazione degli stessi sempre al Signor Prefetto di Perugia.