Tenuto conto del quadro economico di
forte sofferenza in cui si muovono le famiglie e il tessuto
imprenditoriale umbro (in considerazione del livello della pressione
fiscale e dell'aumento dei tassi di interesse che ha caratterizzato gli
ultimi mesi), la Giunta regionale individui il contrasto all'usura e il
sostegno ai cittadini e alle imprese in materia di accesso al credito come
una priorità per l'Umbria e reperisca, nel prossimo bilancio, risorse
adeguate per la Fondazione 'Umbria contro l'usura'.
Lo chiede una mozione firmata dai consiglieri regionali di Forza Italia
Fiammetta Modena, Massimo Mantovani, Raffaele Nevi e Ada Urbani che
propone inoltre all'esecutivo di agire nei confronti degli istituti di
credito per una maggiore responsabilizzazione nei confronti della
Fondazione, anche attraverso la promozione dell'accordo quadro per la
prevenzione dell'usura e il sostegno alle vittime del racket, dell'estorsione
e dell'usura.
Nel frattempo è stata inviata al
Consiglio regionale la relazione del presidente della Fondazione contro l'usura
per l'anno 2006 da cui emerge un quadro allarmante in relazione alle
effettive disponibilità di risorse per le politiche di prevenzione e
tutoraggio, alla percezione dei cittadini del sostegno da parte delle
istituzioni e all'atteggiamento del sistema bancario regionale.
Nella mozione vengono riportati i dati contenuti nella relazione, dove si
evidenzia che le attività di prevenzione a favore delle potenziali
vittime e quella di tutoraggio, hanno risentito grandemente della mancanza
dei fondi relativi. L'esaurimento dei fondi assegnati per la prevenzione
ha comportato un crollo rispetto agli interventi di prevenzione effettuati
nel 2004 (che furono ben 79, con più di due milioni di euro deliberati),
ed anche il dimezzamento degli interventi effettuati nel 2005 (39
interventi con più di 400 mila euro deliberati). Conseguentemente, gli
interventi di prevenzione che si sono potuti effettuare nel 2006 sono
stati soltanto 22, con un impegno di spesa pari ad euro 271.000. Anche l'attività
di tutoraggio si limitata all'assistenza tecnica (giuridica,
commerciale, bancaria,fiscale e psicologica) ma non ha potuto proporre
stralci, neppure i più convenienti, per mancanza di fondi. In termini
generali, l'attuale scarsità di risorse da parte della Fondazione ha reso
gli istituti di credito singolarmente guardinghi se non addirittura
diffidenti.