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Contro lo spopolamento un nuovo modello di ricostruzione post sisma

Ripensare il modello di ricostruzione post sisma, adottare una visione che superi eccessi tecnicistici e burocratici a favore di un approccio etico, che tenga cioè insieme qualità architettonica e componenti culturali, socio-economiche e di sviluppo dei territori colpiti dal sisma.

Se ne parlerà nella due giorni di convegno “Terremoto 2016. Un’etica per la ricostruzione tra memoria e futuro” che porterà a Solomeo, Teatro Cucinelli, mercoledì 5 e giovedì 6 giugno, autorevoli voci nazionali e internazionali per un serrato confronto sullo spinoso tema.

Ideato e promosso da ArchiLogos (architetti Gino Puletti, Marco Petrini Elce, Bruno Gori, Giovanni Bianconi, Roberto Fioroni) e Fondazione Umbra per l’Architettura (presidente arch. Maria Carmela Frate) con il supporto di un prestigioso Comitato Scientifico (Riccardo Dalla Negra, Giovanni Carbonara, Antonio Pugliano, Pietro Carlo Pellegrini, Bruno Toscano, Paolo Belardi), il convegno riunirà 22 relatori di chiara fama, architetti ma anche storici, critici d’arte, soprintendenti, economisti, sociologi ed antropologi con il  coordinamento dall’architetta e giornalista Paola Pierotti.

Solo per fare alcuni nomi saranno al Teatro Cucinelli, messo a disposizione dal noto imprenditore umbro, gli architetti Joao Soares, Olimpia Niglio, Vincenzo Latina, Marco Ermentini, Riccardo Dalla Negra, Antonio Pugliano, Guendalina Salimei, gli storici dell’arte Bruno Toscano e Roberto Pasini, l’economista Luigi Fusco Girard, il regista Alessandro Scillitani, autore, con il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, del documentario “Il canto del ritorno” dedicato ai territori e alla gente del cratere del sisma.

Alle loro relazioni saranno affidate le 5 sessioni del convegno – Il sale della Terra, Lo Stato delle cose, Crimini invisibili, Nel corso del tempo, Ritorno alla vita -, ideale percorso attraverso le esperienze di progettisti, studiosi e ricercatori che animeranno il confronto sulla necessità di una rinascita architettonica che si faccia anche risposta ad un’esigenza vitale della collettività e del contesto.

Perché, come sottolinea ArchiLogos, quel che la situazione richiede è “Un’architettura etica e dell'”ascolto”. Con una multidisciplinarietà d’azione “Che non punti soltanto ad una ricostruzione “com’era dov’era”, ma a far rimanere, tornare e arrivare persone nei territori danneggiati e abbandonati. Questa è la vera missione che non solo chiama in causa attori e competenze diverse, ma ridisegna anche la figura dell’architetto”. Come dire che fatta salva l’ineludibile attenzione alla storia e alla memoria di edifici e luoghi, lo sguardo dovrà poi concentrarsi sui possibili innesti contemporanei, capaci di parlare al futuro dei territori e delle loro vocazioni, supportati da un’efficace pianificazione urbana e territoriale.

“Tra dieci anni, secondo l’aspettativa di vita nei comuni del cratere (oltre 584 mila abitanti) – proseguono da ArchiLogos – avremo il 15% di deceduti per vecchiaia e circa il 37% di over 65. Si prospetteranno esigenze funzionali e di servizio diverse, mentre la popolazione giovane avrà maturato “abitudini nuove in altri luoghi”, che forse difficilmente abbandonerà”. Di qui la necessità di investire su elementi credibili di futuro, come i nuclei familiari che restano realmente nel territorio o vogliono venire a insediarsi, le imprese con piani di sviluppo credibili (agricoli, turistici, manifatturieri, start up), e sui centri di eccellenza e poli universitari che creano gli “enzimi della crescita”. Certamente vanno ricostruiti “i simboli culturali, sociali e religiosi” dei luoghi, ma accanto a questo “Occorre creare le condizioni perché questi luoghi siano ancora “appetibili” non solo per la loro bellezza ma perché capaci di offrire uno stile di vita migliore accanto a possibilità di lavoro duraturo, qualificato e appagante.”

Il convegno, patrocinato da Ordine degli Architetti della Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Comune di Corciano, Assemblea Legislativa Regione Umbria e Università degli Studi di Perugia, è l’appuntamento di esordio della prima edizione delle “Giornate dell’Architettura e del Restauro” che ArchiLogos dedicherà di anno in anno a temi architettonici di particolare rilievo, locale, nazionale, internazionale. Altra novità la nascita dell’Osservatorio permanente, punto privilegiato di osservazione che dall’Umbria si aprirà al mondo   per un’esplorazione sui temi del restauro e della progettazione nei loro aspetti artistici, culturali ed operativi, e sulle loro ricadute sociali ed economiche.

(foto di repertorio)