A pochi passi dall’azzeramento dei contagi in Umbria per Coronavirus si guarda al futuro con fiducia ma anche con la consapevolezza che sarà necessario tenere la guardia alta per gestire la fase due del progressivo ritorno alla normalità.
La Usl Umbria 2 individua nel rafforzamento della rete organizzativa della medicina territoriale la strategia vincente per sconfiggere il virus.
Tra le prime realtà in Italia, su indicazione ministeriale e in linea con le disposizioni regionali, la direzione strategica aziendale ha istituito da diverse settimane le Usca, Unità Speciali di Continuità Assistenziale, oggi presenti in tutti i distretti sociosanitari di Terni, Foligno, Narni-Amelia, Spoleto, Orvieto e Valnerina, affiancandole al prezioso lavoro dei medici di medicina generale, dei servizi di Prevenzione ed alle attività di sorveglianza attiva e domiciliare.
“Si tratta – spiega il commissario straordinario dell’Azienda Usl Umbria 2 dr. Massimo De Fino – di un servizio fondamentale condotto da giovani medici in prima linea, equipaggiati con dispositivi di sicurezza e strumenti diagnostici che hanno il compito di andare a domicilio di persone positive o sospette positive Covid-19 per rilevare la loro situazione clinica. Un’attività di monitoraggio capillare nei territori di 12 ore al giorno, sette giorni su sette, a cui hanno aderito molti professionisti neolaureati che con grande passione per il proprio lavoro e generosità sono parte attiva di questa difficile sfida”.
L’attivazione delle Usca è stata accompagnata da una importante attività di formazione e addestramento sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, sulle linee guida domiciliari Covid19, sui quadri clinici più frequenti, sulle possibilità terapeutiche territoriali, sull’utilizzo dei farmaci, corsi di ecografia toracica e, più in generale, sulle attività di monitoraggio telefonico e domiciliare. L’attività formativa ,con incontri settimanali, è composta da vari moduli che sono parte di un corso unico organizzato dal servizio Formazione, Comunicazione e Relazioni Esterne e prevede la partecipazione, in qualità di docenti, di medici di medicina generale, professionisti dell’Azienda Usl Umbria 2 e specialisti dell’Azienda Ospedaliera di Terni nell’ottica dell’integrazione ospedale territorio Azienda Usl Umbria 2 e “Santa Maria” cui i professionisti hanno aderito con grande disponibilità.
La sorveglianza, il controllo costante delle condizioni di salute della popolazione, dei lavoratori di tutte le attività produttive, delle categorie fragili attraverso attività capillari di monitoraggio nei territori, sono gli elementi cardine della fase due della graduale ripartenza.
Altro tassello fondamentale l’ambizioso progetto della telemedicina, voluto fortemente dalla Regione Umbria e attivato in via sperimentale, che permette il monitoraggio a distanza delle condizioni cliniche del paziente attraverso la trasmissione di referti per via telematica. Sono numerosi i vantaggi dell’utilizzo di tali piattaforme tecnologiche, dal non esporre il personale sanitario e i pazienti stessi al rischio di infezioni evitando spostamenti in situazioni di emergenza sanitaria a favorire uno scambio di informazioni in tempo reale tra i professionisti della salute, dal monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti alla somministrazione di terapie adeguate ed efficaci. Le informazioni, una volta ottenute, verranno quindi ritrasmesse al medico richiedente al fine della più opportuna prescrizione terapeutica ai pazienti seguiti. Tecnologia al servizio del cittadino, quindi, utile per gestire l’emergenza sanitaria ma anche per modalità assistenziale in tempi ordinari.
In questi giorni, nella sede centrale dell’Azienda Usl Umbria 2 di Terni, si sono svolte videoconferenze con specialisti, medici di medicina generale e medici delle Usca con approfondimenti specifici sulle modalità di trasmissione telematica di elettrocardiogrammi ed ecografie al fine di permettere al progetto pilota regionale della telemedicina di operare a pieno regime in tutto il territorio aziendale e per compiere così un ulteriore salto di qualità nell’assistenza ai tempi del Coronavirus.