Colpo di scena sul contratto integrativo Colussi: se ieri era ‘acclarata’ la vittoria del no per 12 voti (frutto soprattutto del plebiscito per il no ottenuto nello stabilimento di Petrignano di Assisi), gli uffici milanesi, che hanno votato il 30maggio invece che il 28-29 maggio come avvenuto a Petrignano, Tavarnelle e Fossano, hanno fatto trionfare il sì per 17 voti.
A svelarlo è Carla Spagnoli del Movimento per Perugia: “Alle votazioni sull’ipotesi di accordo integrativo Colussi hanno partecipato, in un momento diverso dal voto degli operai dei tre stabilimenti produttivi, anche gli impiegati degli Uffici di Milano, i quali si sono espressi per il SI all’accordo firmato da azienda e sindacati. Quindi il risultato finale complessivo del voto, che fino alla giornata del 30 maggio aveva visto il NO prevalere sul Si in base ai risultati degli stabilimenti di Petrignano d’Assisi, Tavarnelle e Fossano, dopo gli Uffici di Milano è stato quindi ribaltato e ha visto la vittoria definitiva del SI con circa 17 voti di scarto. L’accordo integrativo pertanto è passato. Ne prendiamo atto e rispettiamo pienamente l’esito delle consultazioni e soprattutto il parere di tutti i dipendenti Colussi (…) ci chiediamo solo perché gli Uffici di Milano hanno votato il 30 maggio mentre negli altri stabilimenti il 28-29 maggio. Forse – la riflessione di Spagnoli – sarebbe stato meglio far votare tutti nello stesso momento per avere da subito un quadro definitivo più chiaro… Comunque accettiamo gli aggiornamenti del voto e non esitiamo a farli nostri, anche se a nostro avviso rimane il problema serio di rappresentanza della classe operaia e di una distanza sempre più marcata tra sindacati e mondo del lavoro e degli operai in particolare!”. Spagnoli chiede inoltre di tenere conto del “dato inoppugnabile” dello stabilimento di Petrignano, cuore storico della Colussi dove “il no ha vinto con 128 voti in più rispetto al sì”.
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