Contrabbandava vodka, maxi sanzione per uno spoletino - Tuttoggi.info

Contrabbandava vodka, maxi sanzione per uno spoletino

Sara Fratepietro

Contrabbandava vodka, maxi sanzione per uno spoletino

Mer, 22/11/2023 - 12:23

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Contestate tre spedizioni di vodka per oltre 62mila bottiglie confezionate, l'esercente dovrà pagare almeno 130mila euro

Era già finito al centro di un’inchiesta qualche anno fa uno spoletino ora raggiunto da una maxi sanzione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Perugia. Viene infatti accusato di aver contrabbandato superalcolici – in particolare vodka – con dei meccanismi truffaldini per non pagare Iva ed accise. Si tratta di un 60enne, amministratore e socio unico di una società operante nel settore del commercio di alcol di provenienza Ue.

I funzionari del reparto antifrode dell’ufficio delle Dogane di Perugia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Spoleto, hanno accertato una evasione fiscale di circa 230mila euro (60mila euro ai fini di Iva). Secondo quanto ricostruito, l’impresa unipersonale agiva quale deposito fiscale nonostante l’Adm avesse revocato la licenza alla movimentazione di alcolici in sospensione di imposta dopo una inchiesta di qualche anno fa, che aveva portato a indagare 11 soggetti, 5 dei quali raggiunti da misura cautelare in carcere, 2 ai domiciliari e 4 deferiti in stato di libertà.

All’epoca – era il 2017 – Finanza e Dogane avevano scoperto a Spoleto un deposito fiscale con circa 78 tonnellate di alcolici di contrabbando. Uno spoletino era stato arrestato – insieme a persone residenti ad Ancona e Roma ma anche in Inghilterra e Romania – ed altri erano stati denunciati a piede libero. Uno di loro, appunto, avrebbe continuato ad operare illegalmente nell’acquisto di superalcolici. Ed ora è finito nel mirino dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: l’esercente avrebbe continuato ad acquistare in particolare vodka presso una società bulgara con le bevande provenienti da un deposito polacco.

L’uomo avrebbe simulato l’esportazione dei superalcolici in Turchia, prima dall’Italia, poi dalla Polonia, facendone invece sparire le tracce per la vendita in completa evasione di accise e Iva. Ai riscontri delle banche dati, si sono aggiunte le risultanze della collaborazione con le autorità doganali polacche e bulgare, che ha consentito di accertare tre spedizioni di vodka per un totale di circa 50 mila litri (più di 62 mila bottiglie confezionate), la prima avvenuta nel 2018, le altre due nel 2020, in piena pandemia da Covid-19.

Le spedizioni – è stato ricostruito – solo fittiziamente figuravano pronte per l’esportazione dal porto franco di Trieste verso la Turchia ed altrettanto fittiziamente, all’ultimo momento, venivano rispedite in Polonia per la presunta destinazione extra Ue. Gli accertamenti tributari hanno invece appurato che la destinazione al porto di Trieste era funzionale per il trasferimento dei superalcolici facendone perdere le tracce per la vendita “a nero”. Notevole la quantità di documentazione commerciale falsa emessa dall’uomo e che è stata acquisita agli atti dai funzionari doganali: il trasportatore indicato nelle bolle di accompagno aveva cessato la propria attività da almeno un anno, la contemporanea esportazione verso la Turchia della merce sia dal porto di Trieste, sia dalla Polonia, falsi documenti di ricezione della merce in Turchia. Non difettava neanche di fantasia il presunto autore della frode: tramite le autorità doganali di Varsavia è stata infatti rinvenuta anche una dichiarazione con la quale asseriva che i sistemi informatici doganali italiani erano indisponibili a causa dell’emergenza Covid e pertanto chiedeva alla Dogana polacca di “forzare” la procedura informatica così da cercare di asseverare l’effettiva esportazione in Turchia. 

Secondo l’Adm, la frode ha consentito di commercializzare sul mercato circa 50mila litri di vodka per un controvalore di 170mila euro ai fini accisa e 60mila euro ai fini Iva. Accertamento che comporterà l’emissione di sanzioni pecuniarie da un minimo di 130 mila a 160 mila euro. Le risultanze dell’indagine tributaria sono state già notificate all’amministratore della società e all’Agenzia delle Entrate per gli aspetti relativi al recupero dell’Iva. Adm, invece, quale organo accertatore in materia di accise, provvederà al recupero dell’imposta e all’irrogazione delle sanzioni.

[Foto di Małgorzata da Pixabay]

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