L'uomo ha continuato a recarsi a casa della moglie telefonandole per cercare di convincerla a riprendere la relazione, in passato aveva pure percosso la figlia | Il giudice ha deciso per i domicliari
Continuano gli episodi di atti persecutori in Altotevere, purtroppo ancora a Città di Castello. Un 46enne del posto, già sottoposto al divieto di avvicinamento nei confronti di moglie e figlia per il reato di maltrattamenti, non ha desistito dal continuare con una condotta intimidatoria nei confronti delle due donne, stavolta finendo in manette.
Secondo quanto riferito dalla moglie in sede di denuncia, il 46enne avrebbe infatti violato più volte la precedente misura cautelare, recandosi a casa della donna e telefonandole per cercare di convincerla a riprendere la relazione, pronunciando pure frasi minacciose al suo rifiuto.
Anche la figlia aveva denunciato il padre, dopo che quest’ultimo l’aveva percossa violentemente provocandole escoriazioni e contusioni refertate dal Pronto soccorso. Proprio a seguito di questi episodi l’uomo era stato raggiunto (con ordinanza del 5 gennaio 2022) dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento anche alla figlia.
I vari precedenti e le recenti condotte recidive hanno però indotto il Gip di Perugia a ritenere inadeguata la misura applicata ed è stata pertanto emessa un’ordinanza che ha sostituito il divieto di avvicinamento con gli arresti domiciliari e l’ulteriore prescrizione di non comunicare con alcun mezzo con moglie e figlia. La misura è stata eseguita nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato di Città di Castello.