(Adnkronos) – No a una nuova alleanza con il centrodestra ma neppure a sinistra se questo significa “combattere solo nel nome dell’antifascismo”. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, parla oggi, 14 dicembre, dal palco di Atreju intervistato da Mario Sechi.
“Sentitevi liberi di manifestare anche il vostro dissenso”, dice rivolto alla platea della kermesse di Fratelli d’Italia. “Io ci sono venuto” ad Atreju “anche dal presidente del Consiglio quando Fdi non era tra i partiti più consistenti per il consenso, anche in quell’occasione ho ricevuto un invito da Meloni e l’ho accettato – ricorda -. E’ un dovere confrontarsi anche con chi la pensa diversamente”.
Quindi su una possibile nuova alleanza del Movimento col centrodestra dice “no, io vengo da una manifestazione sul decreto Sicurezza, una cosa è una prospettiva conservatrice che rispetto, e quella di Meloni è neoconservatrice, e favorisce l’alternanza. Altra cosa sono le derive reazionarie”.
Quindi l’affondo contro Fratelli d’Italia: “Rispetto agli impegni elettorali assunti da Fdi in campagna elettorale, io se fossi un elettore di Fdi rimarrei molto deluso per le tante piroette e tante giravolte”, afferma l’ex premier. “Come leader di un’altra forza politica dico ci sono tante cose che non vanno, se giriamo il territorio c’è una situazione drammatica per le imprese e le famiglie su sanità, scuola. Far finta che va tutto bene non è possibile”, aggiunge.
“Lei è di sinistra”? Chiede Sechi: “Se sinistra significa combattere il solo nel nome dell’antifascismo io non ci sto, se sinistra vuol dire che puoi accogliere indiscriminatamente tutti io non ci sto, se significa se ti preoccupi solo nei quartieri residenziali io non ci sto”, la risposta del leader pentastellato. “Sta per prendere la tessera di Fratelli d’Italia”? Incalza il giornalista e la risposta è netta: “Non credo”. “Noi siamo progressisti indipendenti vuol dire che abbiamo una visione diversa da quella della destra, e lavoriamo per costruire un’alternativa” rivendica.
“Non saremo mai il cespuglio e il junior partner di nessuna forza politica. Anche prima della Costituente l’ho sempre detto, noi non siamo per un’alleanza strutturale e organica ad esempio con il Pd o con altre forze – avverte Conte – perché questo snaturerebbe le nostre battaglie. Noi vogliamo fare nostro percorso e a tempo debito vedremo se ci sono i presupposti, come ci auguriamo, per costruire un’alternativa di governo seria, credibile e solida”, afferma.
“Io mi sento avvocato del popolo, per difenderlo dall’arroganza del potere. Noi” quando eravamo al governo, ricorda l’ex premier, “siamo stati attaccati da tutti i poteri”.
Quanto alla futura squadra del Movimento 5 stelle “ci sono quelli che non hanno mai abbandonato il Movimento e ci sono stati anche con la regola del doppio mandato”, chiarisce Conte e dice sì al ritorno di Fico e Taverna.
Quindi sul panorama internazionale l’ex presidente del Consiglio torna a battere sulla necessità di una svolta per la guerra in Ucraina. “Due mesi dopo l’aggressione russa contro l’Ucraina c’era possibilità di concludere un onorevole accordo di pace, rifiutato perché Boris Johnson si è precipitato a Kiev. Adesso la situazione è che, a meno che non si voglia la terza guerra mondiale, si andrà a concludere un accordo sicuramente a condizioni più deleterie per l’Ucraina”.
“L’Italia – aggiunge – dovrebbe essere protagonista di una svolta. Non si può perseguire la vittoria militare sulla Russia. Non e’ nel nostro interesse nazionale. Solo la Nato è rimasta a perseguire questo obiettivo, perché gli stessi ucraini sono renitenti”.