Gubbio e Gualdo

Consiglio da remoto? “Solo con videocamera sempre accesa” | Baldinelli contro colleghi “intermittenti”

Consiglio comunale in videoconferenza? Sì, a patto che la telecamera resti sempre accesa. Ad intervenire con una mozione sul tema è il consigliere Angelo Baldinelli (Gruppo Misto), che torna a criticare la gestione del collegamento da remoto da parte dei colleghi “intermittenti” (che appaiono e scompaiono) durante le sedute a Palazzo Pretorio.

Il consigliere, già in passato, aveva sin da subito avuto un atteggiamento critico sulla modifica dell’articolo 35 comma 6 del regolamento comunale, che prevede appunto la possibilità di partecipare in “forma mista” (in presenza o da remoto) al Consiglio. Oltre a votare contro questa modifica (poi approvata a maggioranza) Baldinelli aveva infatti proposto un emendamento per “richiedere a chi volesse partecipare in videoconferenza, di poterlo fare con la videocamera del proprio device (pc, tablet, smartphone) accesa per tutta la durata della seduta. Richiesta che però, allora, non era stata presa in considerazione dall’assise.

“Quelle che erano le mie perplessità sullo strumento ‘remoto’ si sono poi manifestate vere – ha detto Baldinelli – ovvero che sistematicamente tutti i consiglieri che optano per partecipare al Consiglio comunale da remoto spengono le loro videocamere durante la discussione degli atti, per poi riaccenderle solo pochi secondi prima della votazione degli atti stessi, per poi immediatamente spegnerle di nuovo”

Tenere la videocamera spenta per la maggior parte del tempo di partecipazione al Consiglio comunale lo reputo un comportamento non consono con il ruolo svolto, che nessun dottore ci ha prescritto e soprattutto per il rispetto in primo luogo delle istituzioni che onoriamo di presiedere, delegati dai cittadini con il loro voto, sia nel rispetto del Sindaco, sempre presente, della Giunta, del Presidente del Consiglio Comunale e di tutti i consiglieri presenti in aula, e anche per l’etica relativa al compenso che percepiamo, seppur minimo quale è il gettone di presenza, pagato comunque con le tasse dei cittadini“.

Il consigliere del Gruppo Misto, con la sua mozione, si dice d’accordo di continuare a dare la possibilità ad ogni consigliere di decidere se partecipare in modalità videoconferenza o in presenza, ma qualora si opti per la partecipazione da remoto, deve essere prevista una condizione inderogabile: “Per poter partecipare al voto di ogni atto il consigliere, per tutto il tempo di discussione di quell’atto, deve rigorosamente lasciare la propria videocamera accesa, con il segretario comunale che dovrà verificare il rispetto di questa norma. Qualora la videocamera di uno o più consiglieri risultasse spenta, il segretario dovrà farlo presente al Presidente del Consiglio comunale, per impedire di conseguenza la partecipazione alla votazione”.