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Consiglio Regionale, piano rifiuti / La mozione di Nevi, Monacelli e Zaffini – FOTO

(Ale. Chi.) – E' stata rimandata al prossimo 21 gennaio la discussione a Palazzo Donini sul quadro normativo nazionale in materia di rifiuti. A presentare la mozione stamattina nella sala del Consiglio Regionale erano presenti i consiglieri Raffaele Nevi, di Forza Italia, e Franco Zaffini, di Fratelli d'Italia. Il testo è firmato anche da Sandra Monacelli, in quota Udc, la quale era però assente. Sono poi intervenuti anche Orfeo Goracci (Comunista Umbro), Oliviero Dottorini, (Idv), Damiano Stufara (Prc-Fds), Alfredo De Sio (Fratelli d'Italia) e Massimo Buconi (Psi). La conclusione del dibattito è stata poi affidata a Silvano Rometti, assessore all'Ambiente.

La mozione – Il testo, in base alle modifiche apportate al quadro normativo nazionale, chiedeva alla Giunta di Palazzo Donini di rivedere il piano regionale dei rifiuti, con particolare riferimento all'utilizzo del “combustibile da rifiuti (css) nei cementifici e nelle centrali elettriche in possesso di autorizzazione integrata ambientale”. Il rinvio è stato deciso con 23 voti favorevoli e quello contrario dei consiglieri Damiano Stufara (Prc – Fds), Orfeo Goracci (Comunista umbro), Paolo Brutti e Oliviero Dottorini (Idv).

Zaffini ha spiegato la mozione evidenziando che “un atto di programmazione fondamentale come il piano rifiuti è al momento superato, disapplicato nella maggior parte del territorio e sostanzialmente inesistente dal punto di vista della capacità di regolare la materia. Il piano ha fallito anche sui livelli di raccolta differenziata, che non sono stati raggiunti, dato che siamo alla metà degli obiettivi programmati. Un altro presupposto scardinato dai fatti, i livelli di produzione di rifiuti sono diminuiti rispetto alle previsioni, mettendo quindi in dubbio la struttura del piano. C'è poi la modifica della normativa nazionale che riguarda il derivato dai rifiuti, prima lo classificava 'combustibile da rifiuti 'cdr' ed ora invece combustibile solido secondario 'css', aprendo la strada al suo utilizzo quale appunto combustibile. Queste tre grandi novità hanno reso il piano rifiuti superato dagli eventi. Inoltre, anche in conseguenza di queste novità, gli Ambiti territoriali (Ati) hanno superato le previsioni del piano, con Terni e Spoleto/Foligno che si sono espressi contro la termovalorizzazione e per l'ampliamento della discarica di S.Orsola. Ci troviamo di fronte ad una situazione non governata e non approfondita. Considero grave la richiesta dell'Ati 3 di continuare a utilizzare la discarica di S.Orsola, un impianto considerato esaurito e sul quale abbiamo investito per il recupero dei gas. Non spetta a noi governare il fenomeno, cosa che dovrebbe invece fare la Giunta, a cui chiediamo che entro 20 giorni presenti una proposta di riallineamento del piano alle mutate condizioni locali e alle nuove norme nazionali”.

Per Nevi studi seri dimostrano che bruciando il css si diminuisce il carico ambientale. Ben vengano le strategie basate sui 'rifiuti zero', ma questa del Css è una opzione flessibile: se c'è viene utilizzato, altrimenti no. Senza mai dimenticare che questo materiale si trova ed è comunque disponibile sul mercato”.

Goracci dal canto suo ha dichiarato che “i ritardi, il mancato raggiungimento degli obiettivi, sono problemi reali. Questa mozione è il chiavistello per sfruttare la nuova normativa sul css per utilizzare gli impianti esistenti per bruciare i rifiuti. Si tratta di coinvolgere in modo prevalente i cementifici, una soluzione che impatterebbe pesantemente sull'Eugubino”.

In conclusione l'assessore Rometti ha affermato che “il piano non è fallito, e su gran parte degli obiettivi si sono raggiunti traguardi importanti. La riduzione dei rifiuti non si può spiegare solo con la crisi, dato che altre città nello stesso periodo non hanno avuto un calo della produzione come il nostro (meno 100 mila tonnellate). Questo perché i piccoli contenitori che hanno sostituito i cassonetti hanno svolto un ruolo efficace, riducendo il conferimento. La raccolta differenziata, il cui obiettivo era il 65 per cento, ha messo in difficoltà tutte le Regioni, ma l'Umbria è arrivata oltre il 50 per cento, ponendosi in posizioni di primo piano. Sul 70 per cento degli obiettivi abbiamo ottenuto risultati straordinari. Dovremo adeguare i nostri impianti per fare in modo che possano essere recuperati quantitativi massimi di materiali dai rifiuti differenziati. Abbiamo 3 impianti (Enel bastardo, Fornaci BBriziarelli e le acciaierie di Terni) che già bruciano combustibile nettamente più impattante del css. Il pet-coke utilizzato è il residuo finale di lavorazione del petrolio, la peggiore cosa possibile. Nel frattempo i nostri rifiuti vanno in discarica, con conseguenze molto gravi, anche economiche per i cittadini che pagano trasporto e conferimento. Siamo in una situazione pre emergenziale che richiede azioni rapide. Disponibili a modificare la mozione per trovare un accordo, anche prevedendo tempi più lunghi dei 20 giorni stabiliti inizialmente”.

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