Approvata all’unanimità la mozione del consigliere Mancini (Lega), emendata dai consiglieri Duranti (Pd) e Arcaleni (Castello Cambia) "Ciò non dovrà ovviamente comportare aumenti tariffari"
Pagare con un’app i parcheggi a strisce blu di Città di Castello. Si può fare? Il Consiglio comunale dice “sì”, approvando all’unanimità (unico astenuto Minciotti del Pd) la mozione presentata da Valerio Mancini (Lega) per l’utilizzo delle applicazioni di pagamento della sosta, emendata da Duranti (Pd) nel dispositivo e da Arcaleni (Castello Cambia) nelle premesse.
L’assemblea impegna così la giunta comunale “ad attivarsi con i gestori del servizio parcheggi affinché venga introdotto in breve tempo l’utilizzo di dispositivi telematici, come EasyPark, MyCicero e Telepass, per il pagamento dei parcheggi nel territorio comunale, senza che ciò comporti aumenti tariffari”.
“Basta monete, gente rinuncia a commissioni in centro storico”
Mancini ha illustrato l’atto sottolineando come “oggi ci siano app che consentono facilmente di individuare, con la geolocalizzazione, il luogo dove siamo e attivare il pagamento del posteggio in maniera semplicissima. Di fronte al disagio manifestato da molti utenti che lamentano l’impossibilità di utilizzare i posti con strisce blu poiché sprovvisti di monete e considerato che esistono app per pagare parcheggi tramite smartphone, già utilizzati in molte città dell’Umbria, sarebbe opportuno avviarne a breve l’utilizzo. Significherebbe non dover più rinunciare a commissioni o spese in centro storico, a causa della necessità di tornare all’auto per prolungare la sosta ed evitare una multa”.
Perché sì
A dirsi per primo favorevole alla mozione è stato Leveque (Fd’I): “La misura agevolerebbe cittadini che vogliono vivere appieno il nostro centro storico e fermarsi più di quanto avevano previsto“. Favorevole anche Arcaleni (Castello Cambia): “Le macchinette con gli spiccioli ormai sono ampiamente superate. Chiedo solo a Mancini di accettare di inserire nell’atto un’altra modalità, il telepass, che laddove ci sia un parcheggio delimitato, facilita addirittura le procedure di pagamento rispetto alle app”. Ok sulla mozione anche da Campagni (Fi): “L’app può essere un’opportunità di pagamento in più per il cittadino, ma può anche aiutare la città e il centro storico ad essere visitati”.
L’unica astensione
A preannunciare la propria astensione, come detto, Minciotti (Pd): “Non vorrei rendermi responsabile di futuri aumenti delle tariffe delle strisce blu. Secondo me i costi delle commissioni per le app saranno a carico di Edarco e la tariffa oraria potrebbe venir aumentata. A Città di Castello la tariffa è di 1 euro all’ora, tra le più basse di tutta l’Umbria. I parcheggi si possono pagare anche con bancomat e ‘gratta e parcheggia’, che hanno uno sconto del 10% e possono essere denunciati come costo nella dichiarazione dei redditi, ma purtroppo sono poco usati”.
I dubbi
Duranti (Pd) si è detto in linea con gli obiettivi della mozione: “Più opportunità si danno al cittadino di poter pagare meglio è. Le considerazioni di Minciotti mi portano a dire: ragioniamo su tutto a condizione che non ricada sulle tasche dei cittadini l’eventuale aumento dei costi per controllare le app. Per cui l’amministrazione comunale si confronti da subito con la società di gestione”. Lignani Marchesani (Castello Civica) si è detto “totalmente d’accordo ma queste innovazioni chi le paga? Quali sono i poteri del Comune? Il problema è che la convenzione per la gestione delle strisce blu prevede che metà parte importi delle multe vadano all’Edarco. Quello che propone Mancini va nelle direzione di far pagare meno ai cittadini ma meno multe e una tariffa puntuale, però, non sono interesse del gestore”.
“Sarebbero contenti tutti”
Nell’accogliere le proposte dei colleghi, ringraziandoli, Mancini ha sostenuto: “Prevedere l’invarianza delle tariffe ha un senso, perché noi ottimizziamo il servizio e facciamo risparmiare i cittadini, che non regaleranno più qualche quarto d’ora di più al gestore, ma soprattutto agli utenti che arrivano dopo, quindi le cose sono corrette per tutti. Si tratta di una innovazione che lascerebbe soddisfatti cittadini, negozianti, gestore e amministrazione comunale, perché ci si adegua ad una prassi ormai diffusissima”.