Spoleto

Consiglio Comunale, sulla Sanità unanimità a fase alterne | Sì a mozione su Distretto Foligno-Spoleto-Valnerina

Ci si abbraccia e si litiga in Consiglio Comunale a Spoleto, nella odierna seduta iniziata questa mattina e terminata solo intorno alle 18,30.

Si trattavano, tra le varie pratiche, due momenti importanti riguardanti la Sanità territoriale ed i dettami del recente Piano regionale.

In prima battuta è stata discussa la Mozione di Spoleto 2030 sulla collocazione a Spoleto del Distretto Socio-Sanitario dell’Area Vasta Foligno-Spoleto-Valnerina.

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione sottoscritta da tutti i capigruppo consiliari

Attivarsi con urgenza nelle sedi competenti (Regione Umbria e Azienda Usl Umbria 2), al fine di rappresentare in modo adeguato le ragioni a sostegno della individuazione del territorio di Spoleto quale sede di collocazione dell’unico Distretto Socio-Sanitario dell’Area Vasta Foligno-Spoleto-Valnerina.

Riferire in Consiglio Comunale in merito ai progetti ed ai programmi che la Regione Umbria e l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 2 intendono avviare e finanziare con riferimento al rafforzamento e allo sviluppo della medicina del territorio, con indicazione dei modelli organizzativi che saranno utilizzati per garantire la copertura dei servizi in favore delle popolazioni interessate”.

Sono questi gli aspetti evidenziati nella mozione, presentata dal consigliere comunale Diego Catanossi di “Spoleto 2030”, sottoscritta da tutti i capigruppo consiliari e votata all’unanimità nel pomeriggio dal Consiglio comunale, che impegnano il sindaco Andrea Sisti nel percorso di individuazione del nuovo Distretto Socio-Sanitario.

Il documento, che fa seguito alla mozione discussa il 22 dicembre dello scorso anno e votata sempre all’unanimità dal massimo consesso cittadino, si concentra specificatamente sul valore del Distretto Socio-Sanitario ”articolazione territoriale ed organizzativa della Azienda unità Sanitaria Locale deputata allo svolgimento delle attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, alle cure e alla riabilitazione, tramite la gestione integrata delle risorse della unità sanitaria locale e degli enti locali” e lo fa ricordando che è “anche la struttura organizzativa deputata alla presa in carico, attraverso l’offerta residenziale di posti letto nella Residenza Sanitaria Assistita e nell’Ospedale di Comunità a gestione diretta distrettuale, dei pazienti dimessi dall’Ospedale per acuti, che non possono essere inviati al proprio domicilio o che, per le condizioni di marcata fragilità, devono essere presi in carico dal Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata”.

Un riferimento che viene poi messo in relazione con i principali indicatori demografici relativi all’incidenza e alla prevalenza della popolazione anziana, che “indicano il Comune di Spoleto come il territorio della provincia di Perugia con maggiore peso della popolazione ultra65enne” e con la posizione baricentrica di Spoleto rispetto al comune di Foligno e ai comuni della Valnerina (nella mozione viene infatti specificato che “oltre al contesto socio-demografico, anche quello oro-geografico presenta degli elementi che non possono non essere presi in considerazione”).

Il caso della IV Commissione

Gli animi si scaldano quando invece si dovrebbe mettere in discussione una mozione licenziata dalla IV Commissione comunale sulla politica sanitaria regionale che in qualche maniera viene anche arricchita da alcuni emendamenti dei consiglieri di minoranza di Insieme per Spoleto (Piccioni-Cintioli).

La maggioranza in Consiglio comunale entra evidentemente in fibrillazione tanto che a prendere la parola sull’argomento è lo stesso sindaco Sisti che traccia la “linea”, dopo che per un ora il Consiglio viene sospeso per permettere alla stessa maggioranza di trovare il bandolo della matassa.

Il punto in discussione appare essere sempre il solito: alcuni mesi fa tutto il consesso comunale si era trovato d’accordo nell’affidare al sindaco il compito di trattare sulla materia sanitaria con i vertici regionali. Ora dunque non può essere una mozione della IV Commissione, per giunta emendata dalla minoranza, a dare l’idea che esistano posizioni diverse sul territorio.

Qualcuno potrebbe dire che trattasi di pinzillacchere di primazia politica. Ma sulla faccenda il consigliere Cintioli la prende male (seguito a ruota dal suo “secondo” Piccioni, dalla Bececco e da Catanossi) e scatta un veemente, quanto squillante, procedurale, dopo aver capito che il sindaco Sisti è intenzionato a rimandare in Commissione il testo della mozione in modo che se ne trovi uno su cui tutti possono convergere, proprio come nel caso di quello appena votato di Spoleto 2030.

Come solito vale la legge dei numeri (e quasi mai quella del buon senso) e la mozione viene rimandata per la terza volta in Commissione, quando ormai il buio ha il sopravvento e gli animi sono esacerbati.

Qualcuno azzarda l’idea della perdita di tempo infruttuosa e qualche altro invece non può non notare come il sindaco Sisti aumenti di volume politico quando si tratta di questioni che hanno a che fare con i vertici regionali.

(C.V.)