E’ stato approvato a maggioranza dal Consiglio comunale di Città di Castello, con il “no” di Lega, Fd’I e FI e l’astensione di Tiferno Insieme, Castello Cambia e M5S, il nuovo regolamento per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare, presentato nelle sue novità, soprattutto alla luce della legge regionale, dall’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini.
“Il testo – ha spiegato l’assessore – è stato oggetto di un approfondito dibattito in commissione e, in sintesi, abbiamo lavorato per potenziare i fattori di equità e ponderazione. È stata stralciata la mobilità, oggetto di un regolamento autonomo e approvato qualche mese fa. Siamo intervenuti sull’art. 3, relativo ai criteri per la determinazione dei punteggi collegati a particolari disagi aggiuntivi di quello economico, e sugli articoli 7 e 14, relativi alla formazione della graduatoria“.
Nei punteggi aggiuntivi sono stati previsti massimo 4 punti, che il Comune può assegnare in caso di: figli fiscalmente a carico fino a 26 anni, perdita del reddito da lavoro, tempo di residenza del nucleo familiare (chi ha 15 anni continuativi può ottenere il massimo del punteggio). L’art. 14 distribuisce in uno stesso condominio il 50% a nuclei con cittadinanza italiana, 50% ad extracomunitari e 20% per disabilità. Per il resto l’attribuzione dei punteggi è fatta da un programma della Regione Umbria. Il Comune verifica se il form sia compilato correttamente e se le affermazioni sono fededegne; quindi vengono trasmesse all’ente superiore. La commissione comunale interviene nei ricorsi e comunque dalla formazione della graduatoria definitiva in poi. Gli elementi che modificano la graduatoria sono soprattutto il reddito, la tipologia di alloggio e la numerosità
Prima del dibattito, il consiglio ha esaminato gli emendamenti presentati dalla Lega, relativi in particolare all’accertamento dei redditi all’estero dei richiedenti, e di Tiferno Insieme, su ricorsi e incompatibilità. Le proposte di modifiche non hanno superato l’esame dell’aula.
Lignani Marchesani (Fd’I): “Nell’attuale graduatoria bisognava arrivare al 27° posto per trovare un italiano. La legge regionale è molto vincolante. I criteri sono soglia demografia e sovrappopolamento. Nella prossima graduatoria ci saranno pochi cambiamenti, mi auguro che la prossima Amministrazione regionale cambi la legge, questa non mi convince”. Sassolini (FI): “C’è il tentativo di offrire ai residenti da generazioni di accedere agli alloggi popolari ma non è sufficiente, perché si deve rispettare la legge regionale. C’è anche il problema della ghettizzazione, su cui il regolamento interviene. Anche sulle soglie Isee è stato accettato un mio suggerimento. Tuttavia non è abbastanza”. Gasperi (M5S) “Non mi interessano il nome degli assegnatari o la residenza, il problema è che tutti faranno domande perfette e gli uffici i controlli ma poi qualcuno ci segnalerà situazioni in cui i criteri sono disattesi. Non c’è interesse nel creare un circolo virtuoso. Maggiori controlli”.
Bucci (Castello Cambia): “C’è un miglioramento nei punteggi collegati alla residenza e una gestione diversa di queste politiche. Noi ci asterremo anche se il lavoro è stato fatto. Comunque non si possono comprare case popolari in mezzo alla zona industriale come accaduto per gli ultimi due acquisti a Città di Castello da parte di Ater. Erano quartieri che nessuno avrebbe comprato”. Morani (Psi): “Abbiamo aggiornato le norme al passo con la legge regionale. La priorità è stata trasparenza ed equità in mancanza di disponibilità di alloggi. Ad oggi abbiamo 200 case e 150 famiglie in attesa. La Regione ha elaborato criteri su reddito e numerosità famiglie. Non bisogna concentrare le case. Abbiamo cercato di aiutare chi ha bisogno”. Rigucci (Lega): “Rimane problema della certificazione dei redditi all’estero. In Italia vale solo quanto dice l’Agenzia delle Entrate. Conta l’autocertificazione. Se passassimo dal consolato, nessun cittadino di origine straniera presenterebbe domanda, voto no”. Zucchini (Gruppo Misto): “Ringrazio l’assessore Bassini per il lavoro svolto e per l’impegno sul fronte dei servizi anche con poche risorse. I numeri parlano chiaro: 200 case assegnate e 150 che aspettano. Lo sforzo fatto è onesto. Il regolamento, adottando punteggi ulteriori, cerca di dare maggiori risposte. I controlli devono essere aumentati. Voterò a favore”.