Sara Minciaroni
È durata 13 anni l'era di Stefano Vinti Segretario regionale di Rifondazione Comunista umbra. E ci sono tutti questi 13 anni nella relazione che ieri ha aperto i lavori del IV congresso regionale del Partito che fu di Bertinotti e oggi di Ferrero.
“Sinistra Umbra” è lo slogan dell'assise che ieri e oggi si è svolta al Park hotel di Ponte San Giovanni, ma è anche una linea politica, un progetto pensato per far crescere il partito, che pure in Umbria rappresenta oltre il 5% degli elettori.
Il congresso, a cui è stato portato il saluto del Sindaco Boccali e della Presidente Marini, ha attirato l'attenzione dei Segretari regionali del centro sinistra, Bottini, Brutti, Mascio e Bori hanno ascoltato la relazione del Segretario uscente Vinti, che ben presto ha abbandonato la traccia scritta per procedere a braccio, spaziando dalla critica feroce al modello neo liberista del Governo Monti, alla politica internazionale, fino alla politica umbra e locale.
La rivendicazione del “centro sinistra come scelta strategica” è il punto su cui ha maggiormente insistito come a ribadire la natura di Rifondazione come partito di lotta, ma che non disdegna, anzi considera essenziali, le responsabilità di governo, tantopiù in una fase delicata di crisi come questa.
Non sono mancati ovviamente i momenti di commozione, come normale dopo una “reggenza” tanto lunga, ma anche per quell'assenza ingombrante che aleggiava nella sala gremita del Park Hotel, quella di Paolo Vinti, non solo fratello di Stefano, ma soprattutto figura storica e carismatica della sinistra umbra e non solo. “Con emozione, con emozione altissima” riempie l'ultima riga della relazione del segretario, come a chiudere una storia personale e politica, e le emozioni e i brividi percorrono gli animi dei tanti militanti presenti.
La nuova segreteria – Stefano Vinti lascia la segreteria regionale del PRC proponendo la sfida dell'unità al suo partito e alla galassia che orbita alla sinistra del PD, che “può rappresentare il 20%”. Lascia la segreteria a Luciano Della Vecchia, assessore provinciale, suo storico figlio politico. Il risultato sembrava scontato da giorni ma non ha per questo mancato di emozionare lo stesso Della Vecchia. Under 40, ma di grande esperienza, da sempre in prima linea con una militanza generosa e appassionata quasi ventennale. Della Vecchia è uscito dal congresso quasi all'unanimità 40 voti sui 43 votanti, praticamente un plebiscito, nonostante la presenza nel partito di varie anime e correnti. Un cambiamento nel segno della continuità quindi, ed un testimone che passa di mano in una giornata storica per la Rifondazione umbra.