Docenti e ricercatori del Dipartimento universitario di Fisica e della Sezione di Perugia dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare sono ancora al centro dell'attenzione internazionale. Dopo l'esperimento AMS, il cacciatore antimateria che è stato recentemente trasportato dallo Shuttle nella stazione spaziale ISS, si torna a parlare del CERN di Ginevra e dell'acceleratore LHC, in vista dell’incontro internazionale “Physics at LHC 2011” in programma a Perugia dal 6 all’11 giugno 2011.
E' passato poco più di un anno dall'aumento di energia (marzo 2010) e l'acceleratore continua a produrre risultati con una efficienza impressionante, se si considera la complessità della macchina e le elevatissime energie in gioco. La caccia al bosone di Higgs, la particella che manca ancora all'appello e che, secondo le teorie vigenti, permette a tutti i costituenti elementari della materia di avere una massa, entra in una fase decisiva. Per questi motivi il professor Giancarlo Mantovani, fondatore insieme al dottor Gianmario Bilei, del gruppo che da Perugia ha preso parte a questa avventura con l’esperimento CMS, ha deciso di organizzare una delle conferenze internazionali più importanti per fare il punto sui risultati di LHC dopo il primo anno di presa dati.
Ecco allora che gli scienziati di tutto il mondo si sono dati appuntamento nel capoluogo umbro, dal 6 al 11 giugno, per la conferenza internazionale “Physics at LHC 2011” che si terrà al Centro congressi Giò. Per un’ intera settimana i responsabili degli esperimenti coinvolti in questa affascinante avventura (CMS, ATLAS, LHCb e ALICE) presenteranno i risultati delle recenti misure fatte ad LHC.
Nei blog e nei siti internet specializzati compaiono anticipazioni, più o meno attendibili – sottolineano gli organizzatori dell’iniziativa -, ma le notizie ufficiali vengono solitamente divulgate in conferenze scientifiche come questa in programma a Perugia, dove in sette giorni si farà un bilancio complessivo degli studi e delle ricerche, in particolare per valutare i risultati ottenuti dagli esperimenti ancora in atto al CERN di Ginevra.