Dopo la visita del ministro Salvini, nei giorni scorsi, la notizia di un cambio al vertice della Lega umbra era trapelata. Accolta da molti con soddisfazione tra i big del partito, da qualcuno con rammarico e dubbi sulla successione. Ora Virginio Caparvi ha annunciato pubblicamente che il prossimo 30 settembre, al Congresso regionale della Lega, non correrà per la riconferma a segretario. Incarico che ha ricoperto per 8 anni.
Anni “entusiasmanti e difficili”, che hanno visto la Lega e il centrodestra vincere, fino a issare la propria bandiera su Palazzo Donini, per la prima volta nella storia della Regione. Ma anche il sorpasso ad opera di Fratelli d’Italia e brucianti sconfitte, come quella di Terni, travolta dal ciclone Bandecchi, che addirittura ha spazzato via il Carroccio da Palazzo Spada.
Anni di tensioni interne che sono cresciute al crescere del partito. E Caparvi non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. “Mi rammarico – scrive – di non aver esercitato il mio ruolo al massimo delle mie facoltà, schiacciato dall’obbligo morale di tenere in piedi equilibri delicatissimi per così contemperare le spinte ed i capricci di ‘prime donne’ che hanno dimostrato più arroganza che talento. Leggo, ad esempio, di componenti autorevoli della Giunta regionale che ormai da tempo disquisiscono di come si dovrebbe gestire un partito. Farebbero molto meglio a concentrarsi su ciò che gli compete. Dovessimo mai riuscire a dire agli umbri, dopo 4 anni, se e dove si costruirà un termovalorizzatore, quando si approverà il nuovo piano sanitario, quando vedremo iniziare il cantiere del nodino, se questi direttori in sanità abbiano o meno risposto agli intendimenti che gli sono stati dati…oppure se non tutti ne sono capaci. Chissà”.
Aggiungendo: “Ho un giudizio positivo della Politica regionale, visto anche lo sfacelo ereditato dalla sinistra dopo cui sono stati costretti ad operare, tuttavia credo sia maggiormente proficuo per la collettività umbra che ognuno si concentri sulle proprie prerogative, senza indagare su quelle altrui, soprattutto su quelle di chi si è annullato e immolato per la loro causa, dalla elezione al continuo e costante supporto che la Lega ha sempre assicurato a tutti, anche andando a coprire il silenzio tombale di altri, di chi, ultimamente, bombarda un giorno si e l’altro pure la stessa Giunta. Che sia questo un modo per essere presi in considerazione? Chissà”.
Altri sassolini, senza fare nome e cognome, ma con indizi precisi: “Farebbe bene qualche consigliere regionale a fare due settimane di tirocinio in un Comune, di fianco ad un sindaco. Scoprirebbe che la Politica va un pochino oltre ai social, all’approvazione di mozioni che valgono appena il costo della carta su cui vengono stampate. Imparerebbe il valore di una parola data e la responsabilità e l’onere di doverla mantenere ad ogni costo”.
Caparvi conclude: “Per ora la chiudo qui. Condurrò con disciplina ed onore il ruolo di deputato della Repubblica, con gioia, amore e determinazione quello di sindaco di Nocera Umbra. Per il resto si vedrà, non ho mai voltato le spalle a nessuno e mai lo farò, certo debbono esserci delle condizioni politiche che oggi fatico ad intravedere. Ho nel cuore, e li ringrazio, tutti quei militanti che sono arsi di passione davanti al fuoco dell’impegno civile, impegno onesto e disinteressato. Provo compassione – un altro affondo – nei confronti di chi a quel fuoco si è scaldato giusto il tempo necessario a riprendere il proprio vile cammino sul viale delle convenienze personali. Rimango a disposizione del partito e di quanti vorranno contribuire alla costruzione di Futuro. Senza rancore e con doverosa e ferma riconoscenza a Matteo Salvini al quale ho ribadito immutata lealtà”.