Vincenzo Sgalla è stato confermato segretario generale della Cgil dell’Umbria. L’elezione è arrivata al termine dei lavori del XIII congresso del sindacato, che si sono svolti nella due-giorni Perugia, con la partecipazione di 270 delegate e delegati dai posti di lavoro e dalle leghe pensionati dell’Umbria. AI lavori del congresso umbro ha preso parte anche Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil nazionale.
Il congresso ha prima eletto il nuovo direttivo regionale della Cgil Umbria (92 componenti), la nuova assemblea generale (140 componenti) e la delegazione al congresso della Cgil nazionale che si terrà a Bari dal 22 al 25 gennaio (8 componenti). L’assemblea ha quindi votato il segretario generale su proposta del centro regolatore nazionale. Sgalla ha ottenuto 87 voti favorevoli, 40 contrari, con 4 schede bianche e una nulla.
“Ci aspettano 4 anni di impegno straordinario – ha detto Sgalla dopo la sua rielezione -. La Cgil, questa grande organizzazione sociale radicata nei valori della sinistra, sente tutta la responsabilità di costruire un’idea di società e di sviluppo diversa per l’Italia e per l’Umbria, fondata sulla dignità e sulla centralità del lavoro, sul contrasto alle disuguaglianze, sulla solidarietà e sul rispetto delle differenze”.
La relazione di Sgalla
“Vogliamo che l’Umbria torni ad essere un luogo più bello dove vivere”. In questa frase c’è il succo del messaggio che il segretario della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, aveva voluto lanciare nella sua relazione. “Vogliamo che si torni a guardare all’Umbria come ad un territorio solidale, virtuoso, capace di grandi slanci al di là delle sue dimensioni ridotte – ha detto Sgalla – Le difficoltà economiche ci sono state e ci sono, abbiamo perso molto terreno (dal 2008 al 2016 -16 punti di Pil, solo il Molise ha fatto peggio), lo spopolamento è un fenomeno preoccupante e in questi anni abbiamo vissuto decine di vertenze, cercando di difendere il più possibile l’occupazione e le produzioni. Ma ora diciamo che serve una fase diversa, perché le potenzialità e anche le risorse per invertire la rotta esistono”.
Quello che manca, ad
oggi, secondo il leader del sindacato umbro, è “
un progetto complessivo che tenga insieme il nostro importante tessuto manifatturiero con le immense ricchezze ambientali delle nostre città e delle nostre aree interne“. Il welfare, da sempre patrimonio prezioso del modello umbro, va considerato come “un possibile motore di sviluppo e non più come un costo da tagliare”. L’obiettivo fondamentale, dunque, secondo Sgalla, deve essere quello di “
ridurre drasticamente le disuguaglianze che sono andate crescendo negli ultimi decenni in maniera inaccettabile“.
E allora, la Cgil, forte di un percorso di partecipazione che ha coinvolto negli ultimi mesi decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati umbri, rilancia la sua sfida: “Siamo pronti a metterci in gioco per costruire, insieme a Cisl e Uil, insieme alle istituzioni e alle forze imprenditoriali, un futuro nel quale l’Umbria torni ad essere un luogo dove le persone vogliono vivere e vivere bene”, ha concluso Sgalla.
Con il congresso regionale della Cgil dell’Umbria si conclude il lungo percorso affrontato dal sindacato negli ultimi 7 mesi, con 929 assemblee e 23 congressi di categoria e provinciali svolti in tutta la regione, con 33.403 iscritti coinvolti nelle operazioni di voto che hanno visto una nettissima affermazione del documento congressuale “Il lavoro è”.