“Ormai clienti e fornitori delle aziende per venire in Umbria chiedono sempre più spesso un rimborso per il tempo perso e a volte per i danni agli automezzi causati dalla carente manutenzione delle nostre strade, in particolar modo la E45”. Non è una battuta, ma l’esempio concreto, riferito da più imprenditori, delle conseguenze materiali causate da una condizione che rende le vie di comunicazione della regione al limite della praticabilità.
La discussione sulla trasformazione della E45 in autostrada è un’occasione per tornare a ragionare su tutti i limiti di un isolamento cha ha le sue radici nel passato ma dal quale sembra difficile uscire non solo per la mancanza delle risorse per la realizzazione delle infrastrutture necessarie, ma spesso anche per un reticolo di opposizioni pregiudiziali quanto intransigenti e del tutto aliene dall’interesse collettivo.
La longitudinale E45, la trasversale E78-Due Mari, i collegamenti ferroviari, la piattaforma logistica in costruzione e lo sviluppo dell’aeroporto regionale sono tutti elementi di un mosaico che è necessario continuare a comporre sia per contribuire alla competitività delle imprese sia per rendere più facilmente raggiungibile, e quindi più attrattivo dal punto di vista turistico, il territorio.
“Tutta l’Umbria, ma in particolar modo l’Alta Valle del Tevere – spiega Fiorenzo Luchetti presidente della Sezione Alta Valle del Tevere di Confindustria Umbria – per uscire dal suo cronico isolamento ha bisogno che queste opere siano completate. La E45 e la E78 devono andare di pari passo perché hanno la medesima strategica importanza. Non ha senso dare priorità all’una o all’altra, come qualcuno vorrebbe. La E78 è da troppi anni una grande incompiuta e non possiamo di certo abbandonarla. Per quel che riguarda la E45, detto che va messa immediatamente in sicurezza perché alcuni tratti sono stati devastati dalle copiose piogge invernali, siamo favorevoli alla sua trasformazione in autostrada e a che ciò avvenga in tempi accettabili. Ritengo che le questioni sul pedaggio per i residenti possano essere risolte attraverso una gestione 'intelligente' del traffico che le nuove tecnologie ormai ci consentono. Per gli altri temi su cui sento discutere, credo che l’Assessore regionale Rometti abbia offerto tutte le garanzie perché i lavori di adeguamento avvengano senza compromettere ambiente e paesaggio”.
Ma le questioni infrastrutturali non si fermano qui. “E’ necessario – continua Luchetti – cominciare a fare una riflessione condivisa sull’utilizzo della Piastra logistica dell’Alto Tevere attualmente in costruzione. Non vogliamo infatti che diventi un parcheggio o, peggio, una cattedrale nel deserto. Abbiamo intenzione a tal fine di chiedere, insieme alle altre Associazioni, un incontro alle Amministrazioni locali coinvolte in modo da chiarire il ruolo che la Piastra, una volta conclusi i lavori, deve avere non solo per il nostro territorio ma anche per quelli limitrofi”.
La capillare rete ferroviaria di cui la regione dispone non dovrebbe essere abbandonata, ma invece valorizzata come una metropolitana di superficie in grado di mettere in collegamento le varie zone dell’Umbria anche con l’aeroporto regionale “San Francesco d’Assisi”. “L’aeroporto – conclude Luchetti – è l’ultimo tassello di questo mosaico. Confindustria lo sostiene da sempre perché convinta che la regione debba avere un suo scalo capace di sviluppare collegamenti per allargare il proprio raggio di azione in Italia e in Europa e attrarre così un maggiore flusso di persone anche in vista di Expo2015, occasione che l’Umbria non può e non deve perdere”.
Confindustria Umbria su E45 e altre infrastrutture / Parla Fiorenzo Luchetti
Ven, 28/02/2014 - 11:37