Categorie: Economia & Lavoro Perugia

Confindustria Perugia lancia la sfida per una nuova strategia d’impresa, l'Italia deve trovare un suo ruolo e guardare al continente africano

Assafrica e Mediterraneo e i Giovani imprenditori di Perugia hanno organizzato oggi l’incontro dal titolo “Pmi italiane, multinazionali tascabili in Africa?”, tenutosi presso la sede di Confindustria del capoluogo umbro. L’iniziativa è stata favorita dagli organizzatori per spingere il mercato italiano a cercare di “abbattere la linea di demarcazione dei mercati tradizionali per trovare una spinta verso quelli africani”. Hanno partecipato all’incontro Ernesto Cesaretti, Presidente Confindustria Perugia, Jacopo Morelli, il Presidente Giovani Imprenditori Confindustria, Elena Veschi, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Perugia, Corrado Bocci, Presidente Afrimeds Business Development e Biagio Matranga, Direttore Generale Banca UBAE. Uno degli obiettivi del convegno è stato quello di comunicare l’importanza strategica dei mercati africani, nonostante alcuni di loro debbano affrontare in questo periodo difficoltà strutturali al loro interno. È quanto affermato anche dalla Rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia, Stefania Giannini, intervenuta durante la tavola rotonda che ha visto coinvolti anche Giovanni Ottati, presidente di Assafrica e Mediterraneo, Marco Claudio Vozzi, direttore centrale vicario per l'Africa sub sahariana che ha sostituito per l’occasione il ministero degli Esteri, Giuseppe Colaiacovo, Vice Presidente Colacem S.p.a., Massimiliano Rapanelli, della Rapanelli Costruzioni Meccaniche S.p.a., e Marco Rossi, della Pascucci e Vannucci S.p.a. In particolare Vozzi ha affermato che “la Farnesina sta facendo la sua parte organizzando Country presentation per consentire ai Paesi dell'Africa subsahariana di incontrare imprenditori italiani. Abbiamo favorito incontri con delegazioni del Senegal e del Ghana e ora stiamo valutando l'ipotesi di organizzare vertici con le istituzioni di Kenya ed Etiopia”.
Sono traguardi importanti, hanno convenuto i partecipanti, che necessitano di un’operazione culturale impegnativa, per via delle differenze economiche e di approccio con i mercati del continente africano. Ma è anche un’operazione che potrà condurre al successo e alla possibilità per il mercato italiano di risalire la china e affrontare la crisi. E’ importante dunque considerare i mercati africani come volani di un nuovo sviluppo, lontani da mercati saturi dove la domanda dei consumatori comincia a risentire della scarsa liquidità disponibile. Un traguardo, dunque, da raggiungere non solo economicamente, ma anche da un punto di vista sociale e culturale.

AleChi