Confimi Industria Umbria, "caro energia" e "potere delle relazioni" | L'intervista ad Agnelli e Angelini - Tuttoggi.info

Confimi Industria Umbria, “caro energia” e “potere delle relazioni” | L’intervista ad Agnelli e Angelini

Sara Cipriani

Confimi Industria Umbria, “caro energia” e “potere delle relazioni” | L’intervista ad Agnelli e Angelini

Dom, 11/12/2022 - 14:07

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Agnelli: "Potremmo anche chiudere del tutto visto che non c'è energia". Angelini: "trovare delle soluzioni concrete e efficaci"

Cena degli auguri di Natale per Confimi Industria Umbria. L’evento si è tenuto martedì 6 dicembre a Gubbio con la partecipazione di un centinaio di imprenditori del territorio e la presenza straordinaria del presidente nazionale Confimi, Paolo Agnelli.

L’evento voluto e organizzato da Nicola Angelini, presidente della sezione umbra della Confimi, che ricordiamo è un’associazione che supporta lo sviluppo del tessuto industriale territoriale, è stato preceduto dalla presentazione del libro del presidente Agnelli, Oro Grigio edito da Solferino Libri, che racconta l’affascinante storia di famiglia dei “signori dell’alluminio”, presso la Biblioteca Sperellina a Gubbio.

“Mi hanno fatto presentare, con grande piacere per me, qui a Gubbio il libro che ho scritto – ha detto il presidente Agnelli ai micofoni di TuttOggi.info – e dato che mia nonna era di Gubbio ho colto questa occasione di presentarlo alla biblioteca e mi ha fatto piacere. Abbiamo fatto una bella chiacchierata.”

L’intensa giornata in Umbria era stata preceduta dai festeggiamenti, a Roma, dei 10 anni dalla fondazione di Confimi alla presenza del ministro per le imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, alla presenza di tutto il consiglio nazionale.

Durante la conviviale umbra non sono mancati momenti di riconoscimento con le opere di Digital Fresco di Marcello Pirani a vari incarichi all’interno di Confimi e per Monia Filippetti, che con grande orgoglio della sezione umbra ha portato i suoi Monos alla ribalta dell’evento nazionale. Non è mancata la solidarietà con i biscotti della Bottega Azzurra, realizzati e confezionati da ragazzi che partecipano al progetto di inclusione sociale della pasticceria di Gubbio.

Il presidente nazionale Paolo Agnelli

Intervistato da TuttOggi.info, il presidente nazionale di Confimi, ha voluto fare un resoconto sull’evento nazionale a cui ha partecipato anche il Ministro Urso del Ministero insieme ai presidenti, i presidenti di categoria e i presidenti territoriali dell’associazione industriale.

I Numeri di Confimi

“Siamo partiti dieci anni fa con quattro regionali e oggi siamo arrivati a 22 territoriali e anche con delle annessioni da Confindustria e da Confapi di verticali o specializzati magari nella plastica. Oppure delle confederazioni come Federlazio. Siamo in

  • 45.000 imprese
  • 620.000 lavoratori
  • 300 funzionari che lavorano per Confimi e
  • fatturiamo circa 83 miliardi di euro.

Questi numeri servono a capire che c’è tanta roba al fuoco e dentro di noi c’è tanto, perché si tende a spostare l’attenzione delle industrie a Confindustria, che è sicuramente più grossa di noi, ma che non è distante 1000 miglia da noi”.

Clicca (QUI) per ascoltare tutta l’intervista

L’associazione del Made in Italy

“Noi abbiamo una caratteristica che rappresentiamo solo l’industria manifatturiera italiana e nella manifattura c’è il made in Italy e non abbiamo con noi le aziende pubbliche perché avendo con noi le aziende pubbliche e dovremo fare una gestione del nostro mercato filo aziende pubbliche, visto che pagano 28 milioni allo Stato e pagando 28 milioni di euro allo Stato italiano sono i padroni di Confindustria tant’è che non vedete molto il Presidente attuale parlare perché entra in conflitto di interessi sull’energia”.

“Possiamo anche chiudere”

Qual è la visione di Confimi per il futuro delle aziende italiane, il presidente Agnelli risponde senza diri di parole “Potremmo anche chiudere del tutto visto che non c’è energia”.

“Se lo Stato, che per anni non ha fatto le centrali, non ha fatto il solare, non ha fatto il fotovoltaico, non ha fatto l’eolico, noi siamo rimasti senza energia. Chi ce la dà ce la fa pagare cara e ci mette fuori convenienza perché Portogallo, Spagna, Francia hanno messo il loro tetto, il che vuol dire che le imprese lo pagano non più di tanto. La Polonia che va a carbone e la Germania che ha messo sul tavolo 200 miliardi sul tavolo per le imprese.

Noi non possiamo spendere perché non li abbiamo, per cui come possiamo pensare a un futuro dell’industria italiana? Pensare così mi sembra che stiano scherzando, pensando di darci il 35% o il 40% dell’aumento, visto che siamo energivore. Perché quando si tratta di un aumento del 700% o 800%, il 40% che sembra alto, è niente. Pertanto la partita si giocherà nei prossimi 3 o 4 mesi.

Il cap price non avviene perché non è interesse di nessuno europeo farlo e allora la preoccupazione è tanta specialmente per chi usa molta energia.

Il presidente umbro Nicola Angelini

Ma che lavoro sta facendo Confimi Industria in Umbria, quale supporto sta dando alle tante industrie associate? Lo abbiamo chiesto al Presidente Nicola Angelini:

“L’evento di questa sera è una parte di un percorso sempre in crescendo di questa nuova governance che ho l’onore di rappresentare in qualità di presidente e sta portando dei frutti molto interessanti. Lo scopo di queste cene è quello di mettere in relazione le tantissime aziende eccellenti umbre. Ne abbiamo tante e questa sera ne abbiamo presentate alcune. C’è necessità di creare sempre più sinergie per dar valore non solo al tessuto imprenditoriale, il tessuto economico produttivo della nostra regione, ma anche a tutto il tessuto relazionale”.

Mettere in relazione gli imprenditori

“Non ci dimentichiamo che una delle più grandi crisi che abbiamo vissuto di recente è legata proprio a una crisi sociale di relazioni. Quindi il nostro compito, anche quello di mettere in relazione gli imprenditori e di mettere a fattor comune anche le loro istanze per poterle poi rappresentare alle istituzioni più idonee e quindi trovare insieme delle soluzioni concrete per poter affrontare questo momento oggettivamente difficile, incerto, nel quale non abbiamo punti di riferimento.

L’imprenditore è abituato a vivere a ragionare in solitudine, in autonomia e lo scopo della nostra associazione è proprio quello di creare un supporto e stabilire una vicinanza con tutti gli imprenditori affinché insieme si possano trovare delle soluzioni concrete e efficaci“.

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