“In Umbria, la vera emergenza non è quella dell’edilizia scolastica, ma il sostegno alle famiglie affinché non debbano rinunciare al conseguimento del più alto grado di istruzione per i propri figli”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo stamani all’apertura della seconda Conferenza regionale sulla scuola. “Il tema del diritto allo studio, a causa della crisi economica e occupazionale – ha detto – si ripresenta con forte drammaticità. Nonostante i tagli alla spesa pubblica, abbiamo incrementato gli investimenti in materia di istruzione, ad esempio finanziando la totalità delle borse di studio erogate agli studenti universitari – l’Umbria è una delle poche Regioni a farlo -, abbiamo investito per migliorare la qualità e l’organizzazione dei nostri edifici scolastici, ma non basta. Occorre uno sforzo corale, con l’impiego di risorse pubbliche e private, per garantire il supporto alle famiglie anche su questo fronte e continuare ad assicurare quel welfare educativo su cui abbiamo costruito la modernizzazione e la crescita della nostra regione, oggi in testa per qualità e tasso di scolarizzazione della popolazione maschile e femminile”.
Tra gli obiettivi, la presidente Marini ha parlato di quello “ambizioso e raggiungibile”, dopo aver già superato gli obiettivi indicati dall’Unione europea, di estendere e rendere accessibili a tutte le famiglie i servizi per la primissima infanzia, nella fascia d’età da 0 a 3 anni, che “vanno riconosciuti – ha specificato – come parte integrante del sistema educativo, di istruzione e formazione e non solo come servizi alla persona”.
“Il rapporto sull’istruzione – ha detto ancora – ci dimostra che l’Umbria ha saputo programmare e investire per la qualificazione e il potenziamento dell’offerta scolastica, ma ci indica anche alcune criticità e la traiettoria per il futuro. Per affrontare le nuove sfide della scuola, per continuare a operare per la sua innovazione anche tecnologica, per la riduzione delle disuguaglianze e della dispersione scolastica, abbiamo alcune opportunità. Quelle – ha rilevato – che ci offre la nuova programmazione comunitaria 2014-2020 che , per la prima volta in maniera rilevante, considera la centralità dell’istruzione, della formazione e della crescita intelligente per la popolazione scolastica e per gli adulti, con percorsi di istruzione e formazione adeguati. Anche a livello regionale – ha aggiunto – nella programmazione che ci accingiamo a costruire, una parte essenziale delle risorse del Fondo sociale europeo e del Fondo di sviluppo regionale saranno destinati all’innovazione tecnologica e all’innalzamento della qualità degli investimenti sulla rete scolastica e le competenze dei nostri giovani”.