“Intelligenza artificiale e responsabilità” è stato il tema della conferenza internazionale che si è svolta nell’aula Magna di Palazzo Gallenga dell’Università per Stranieri di Perugia. Studiosi italiani e stranieri si sono interrogati su come evolverà il concetto di responsabilità in uno scenario in cui l’intelligenza artificiale e la robotica diventano sempre più rilevanti ed evolute.
Illustri rappresentanti del mondo accademico, delle assicurazioni, e dell’industria automobilistica hanno ampiamente discusso, misurandosi con queste complesse tematiche, in particolare con le implicazioni etiche ed assicurative connesse ai nuovi profili di responsabilità. All’incontro di studio, organizzato dall’Università per Stranieri in concorso con l’Ordine degli Avvocati di Perugia e dell’Associazione Italiana Giovani avvocati (AIGA), hanno preso parte, tra gli altri, il rettore, professor Giovanni Paciullo, il professor Ugo Ruffolo, docente di Diritto Civile all’Università di Bologna, la professoressa Maria Costanza, docente di Diritto Privato all’Università di Pavia, il professor Francesco Di Giovanni, docente di Diritto Privato all’Università di Bari, e Margherita Scalamogna, presidente della Sezione di Perugia dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati.
“L’auto che si guida da sé – ha detto il rettore Giovanni Paciullo in apertura del convegno – sta diventando una scelta strategica dell’industria automobilistica che pone sfide inedite sul piano delle tutele. Assistiamo a nuovi orizzonti in cui la fantascienza è resa realtà, di spazi interconnessi che danno vita a scenari complessi di una intelligenza sempre più collettiva, di sfide a livello non solo tecnologico ma anche etico. La robotica – ha aggiunto il rettore – sta acquisendo progressivamente sempre più spazi: dall’applicazione nella medicina operatoria, a tutte quelle aree di più prossima e quotidiana consuetudine”.
Il rettore Paciullo ha poi sottolineato l’impegno del Governo regionale dell’Umbria nel sostenere questa iniziativa scientifica: “L’idea – ha spiegato Paciullo – è quella di promuovere a Perugia una sede stabile di approfondimento di questi temi, offrendo anche all’avvocatura di Perugia l’opportunità di rimodulare il proprio profilo professionale a misura di questi scenari. È quindi necessario – ha concluso il rettore – il confronto tra i due orizzonti, perché non può la tecnologia procedere in maniera autonoma, ma deve rapportarsi con il catalogo dei diritti della persona e modularsi a misura di questo”.
Margherita Scalamogna dell’Associazione AIGA ha ribadito che l’automazione e l’avvento di tutte le nuove tecnologie hanno fortemente inciso sulla nostra quotidianità, sulla vita sociale, e soprattutto nel mondo delle professioni.
Per il professor Ugo Ruffolo i tempi sono maturi per una riflessione in materia di relazioni tra Diritto ed ‘artificial intelligence’ con riguardo, in particolare, ai problemi di mediazione giuridica posti dalle nascenti tecniche di robotica avanzata, “Sono temi complessi – ha detto Ruffolo – e incidono seriamente sia sulle fondamentali esigenze di tutela del consumatore, sia, parallelamente, sul rischio d’impresa collegato ai possibili nuovi costi da responsabilità, contrattuale ed extracontrattuale, con la conseguente esigenza di poterli ragionevolmente predeterminare e gestire. Tra gli interrogativi che stanno ricevendo maggiore attenzione in questo ambito ancora relativamente inesplorato – ha evidenziato Ruffolo – spicca, in particolare, anche a livello europeo, quello relativo all’eventuale necessità di nuove norme e nuove categorie giuridiche al fine di regolare tali scenari innovativi”.
E sul rapporto tra intelligenza artificiale, attività d’impresa e responsabilità̀ è intervenuta la professoressa Maria Costanza dell’Università di Pavia: “L’incremento tecnologico – ha spiegato – consente il miglioramento della condizione umana. Ma l’eccesso di tecnologia nelle imprese può dare luogo ad un decremento di occupazione. Quando si parla dei tassi di disoccupazione – ha continuato – non si tace del fatto che l’evoluzione tecnologica ha reso meno importante il numero dei lavoratori rispetto alle rese dell’attività produttiva industriale. Nella nostra società occorre un equilibrio fra gli sviluppi della tecnologia e le esigenze umane e sociali.”
Intelligenza artificiale e rapporto contrattuale è stato invece il tema del panel trattato dal professor Francesco Di Giovanni, che ha posto l’accento sul cambiamento in atto delle attività contrattuali in relazione alla rapida evoluzione della robotica. “All’ offerta di servizi diffusa – ha affermato Di Giovanni – si sostituisce un’offerta concentrata nelle mani di chi avrà un forte potere contrattuale, soprattutto perché avrà le conoscenze tecniche”.
Ma nell’intensa giornata di studi promossa dalla Stranieri, si è dibattuto anche di connessioni tra l’intelligenza artificiale e le attività d’impresa; di diritto della robotica; del sistema assicurativo, di profili e prospettive evolutive del quadro normativo europeo. Al convegno sono intervenuti Andrea Amidei, ricercatore dell’Università di Bologna, Antongiulio Lombardi, direttore affari regolamentari Wind-Tre; Carl Taylor, director of Application Services and Global Technology Strategy Hutchison Whampoa Limited e Stefano Forges Davanzati, amministratore della GBSAPRI SpA.