La figura di Iacopone da Todi, è il titolo della conferenza, che l'illustre professore Enrico Menestò, Presidente del Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo e docente di letteratura latina medievale nell'Università di Perugia , presenterà a Spoleto, Palazzo Ancaiani- Sala Ermini venerdì 16 novembre alle ore 18,00.
Iacopo Benedetto da Todi, detto Iacopone (12301306), è una delle figure più affascinati del primo secolo francescano e certo uno dei più grandi poeti della letteratura italiana di sempre. La notorietà storica del personaggio è legata agli ultimi anni della sua vita, i soli noti,essendo documentati anche da alcune sue laude, tra le più celebri, indirizzate a Celestino e Bonifacio. Per il resto, nulla si sa di storicamente attendibile. La maggior parte delle notizie sulla sua vita deriva da una biografia leggendaria composta oltre centocinquanta anni dopo la morte del Francescano.
Ma la vera importanza di Iacopone consiste nella sua opera, in primo luogo poetica, in quella raccolta di un centinaio di laude che hanno avuto una grandissima e lunga fortuna, colpendo nel profondo la sensibilità popolare. A Iacopone si ascrivono anche la notissima sequenza Stabat mater dolorosa e due brevi poesie latine, i Dicta e il Tracatatus utilissimus sull'unione mistica. Tenuto ai margini della religiosità “ufficiale” e mai assurto agli onori degli altari, per la sua vicinanza al movimento radicale del francescanesimo tardo duecentesco , Iacopone è penetrato con la forza della sua poesia fino a costruire per secoli un punto di riferimento della religiosità italiana.