Conferenza Asl2, dopo il flop di Sisti, attacco minoranza ma in ordine sparso | La proposta di TO alle Segreterie Partiti e Movimenti
Comincia a dir poco complicato il 2024 per la sanità di Spoleto, vedi l’esito della Conferenza Asl2, colpa qualche omissione di troppo di chi sapeva come Sisti, dimostrando di avere poche capacità relazionali coi territori e istituzioni. Anzi comincia a venire più di un sospetto di come il politico-sindaco, capace di raggiungere le vette mondiali dell’agronomia (votato da Brasile, Costa Rica, Argentina, Spagna, Cile, Irlanda e Europa), non sia poi in grado di mettersi intorno ad un tavolo con qualche sindaco di provincia. Figurarsi con la Presidente della Regione, che pure ha dichiarato di rimanere in ascolto.
Fuori dal Cda della Sanità
Così dopo ribaltoni, gli entusiastici proclami sul Regolamento della Conferenza Asl2, gli attacchi diretti a Regione e sindaci di Foligno e Amelia, Sisti si è ritrovato talmente isolato da non aver meritato – guida della terza città della Asl – una sedia nella Conferenza ma il solo diritto di poter partecipare quale uditore. Come uno studente indisciplinato che ne combina di tutti i colori per farsi allontanare dalla classe e poter andare a zonzo, ma che il saggio maestro “punisce” mantenendolo in aula ad ascoltare la lezione dal fondo della classe.
Le conseguenze di questa sconfitta politica sotto gli occhi di tutti, come riportato da queste colonne nell’edizione del 1 gennaio. Resta da capire come mai il primo cittadino, defenestrato dalla Conferenza della Asl2 il 20 dicembre, non ne abbia dato comunicazione né nella conferenza stampa del 27 successivo, né all’Aula in occasione del voto del bilancio preventivo del 28. Ancor più inspiegabile su cosa ci fosse da brindare a fine votazione. Ma contenta la maggioranza.
La proposta di Tuttoggi
In attesa di capire che Regolamento abbiano imbastito gli ormai ex alleati Bandecchi-Sisti e gli altri sindaci che rientrano sotto l’ombrello della Asl – cosa che spazza via la chiacchiera della trappola tesa dal centrodestra avendolo avviato i due promotori della Conferenza ., una considerazione per il futuro va comunque fatta.
Non è possibile che in un board a 5, non possano sedere i primi cittadini delle strutture più importanti o disagiate per distanza dai principali centri. Così Spoleto, ma anche i ‘minori’ Cascia, Narni e Norcia non possono non avere diritto di parola. Perché quindi non pensare ad una alternanza, biennale o triennale, fermo restando, per ragioni diverse, Terni e Orvieto, quali membri di diritto, tra Foligno e Spoleto, tra Amelia-Narni e Trevi-Norcia-Cascia, lasciando a un comune minore la quinta poltrona? Anche questa alternativa tra le due province, come tra Montecastrilli o Giove per la provincia di Terni, per fare un esempio, e Campello e Preci per la provincia di Perugia.
Se non è riuscita ad arrivarci la Conferenza dei Sindaci ASL2, per rendere davvero omogeneo la rappresentanza di questa vasta comunità umbra, potrebbero “imporlo” le segreterie dei Partiti da Fd’I al Pd, dal M5S alla Lega, da Forza Italia a Civici X. Un peso che grava ovviamente a cominciare dalle segreterie locali, capogruppi non esclusi.
L’affondo della minoranza a Sisti
Dunque, se il centrosinistra spoletino si ritrova a far di conto con le capacità del proprio vertice politico, l’opposizione passa al contrattacco, seppur in ordine sparso (per una qualche frenesia da jus primae noctis) e anche con qualche distinguo.
Duro l’intervento della coalizione di centrodestra e civica composta dai capigruppo Alessandro Cretoni (Fd’I), Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili (Alleanza Civica), Sergio Grifoni (Obiettivo Comune) e Paolo Imbriani (Lega). Leggiamo: “L’anno nuovo è iniziato con l’ennesima dimostrazione di dilettantismo prosopopeico del sindaco Sisti e dell’Amministrazione Comunale, con l’esclusione dall’organo direttivo della Conferenza dei 54 Sindaci dell’ASL2, sia di centro destra, che di centro sinistra. Mai come adesso siamo isolati dal contesto regionale e nazionale. E se Sisti è stato escluso da questa governance, non faccia ricadere la colpa sulla regione o sul centro destra, ma solo sulla sua provata incapacità di interfacciarsi con i territori vicini e di tessere accordi proficui per la nostra comunità. Continua invece con la solita prosopopea del “Non sapete chi sono io”, che ci sta portando ad un progressivo ed irreversibile isolamento. Testimonianza ne è il suo improvvido e inspiegabile attacco fatto in Consiglio Comunale ai sindaci di Foligno e Amelia, Zuccarini e Pernazza (guarda il video, n.d.r.). Basta risentire il video della seduta per comprendere l’irresponsabilità del nostro primo cittadino. Come pretendi poi di ottenere sostegni e collaborazioni? Chi semina vento, raccoglie tempesta!
In uno degli ultimi Consigli Comunali, il primo cittadino si era vantato di aver “riesumato”, spalleggiato dal sindaco di Terni Bandecchi, la Conferenza in parola, ovvero quell’organismo che dovrà esprimere alla Regione i bisogni socio sanitari delle nostre comunità, soprattutto in previsione del prossimo Piano Sanitario e del successivo Piano Attuativo. In poche parole: quali servizi sanitari erogare , dove farli e come farli. Azioni di indirizzo e controllo non vincolanti, ma comunque capaci di influenzarne le scelte.
Lo scorso 20 dicembre i sindaci si sono riuniti per eleggere i cinque membri del Consiglio di Rappresentanza, che il presidente dello stesso. Risultato finale: entrano a far parte del Consiglio i primi cittadini di Terni, Foligno, Orvieto, Trevi e Montecastrilli. Presidente il sindaco folignate Stefano Zuccarini. E Spoleto? Non pervenuto! E’ vero che Sisti può partecipare come uditore ma, se non si è saputo imporre prima, figuriamoci ora. Non sarà mai determinante per le decisioni! Come ribadito, la sua mancata elezione, non deve imputarsi al fatto che la maggioranza dei sindaci gravitano nel centro destra, perché due dei membri del Consiglio di Rappresentanza (Terni e Montecastrilli) non appartengono di certo a quest’area politica. Caro Sindaco, inutile fare il Don Chisciotte della sanità, minacciando ricorsi solo a fatti avvenuti, promettendo occupazioni che non farà mai, aizzando manifestazioni eclatanti quando i buoi sono scappati. Quando si perdono i treni importanti, come quello in discussione, significa che le sue parole sono solo intenzioni apparenti e non reali. A meno che non sia una strategia a perdere. Un nodo questo che, eventualmente, tornerà al pettine nel prossimo futuro. Quando magari non verrà più in tempo per rimediare.
Non meno tenera la consigliera Maria Elena Bececco (Spoleto Futura; in attesa che Forza Italia decida se ritirare o meno il simbolo che la sosteneva): “E così Spoleto è definitivamente fuori da tutti giochi sulla politica sanitaria regionale. Non fa parte neanche del Consiglio di rappresentanza della conferenza dei sindaci della Asl2 in materia di sanità. Spoleto, il terzo comune più importante tra i 54 presenti nel territorio delle Asl 2, è stata messa da parte favorendo, Orvieto, Trevi e Montecastrilli oltre ovviamente a Terni e Foligno e decretando il completo isolamento della nostra Città; il contrario di quello che una buona amministrazione dovrebbe fare. In una situazione così delicata e precaria per l’Ospedale di Spoleto, il sindaco Sisti non dico che doveva fare di tutto per essere eletto Presidente della conferenza dei sindaci ma sicuramente doveva far di tutto per rientrare nel consiglio per poter dire la sua e portare avanti con forza le istanze della Città. Ed invece così non è stato”.
Ambigua la nota di Insieme per Spoleto dei consiglieri Cintioli e Piccioni che attaccano il centrodestra (ma chi ha scritto il regolamento e le modalità di partecipazione?), danno un puffetto a Sisti e gli tendono ancora la mano. “Con la nomina della conferenza dei Sindaci, si è perpetrata un’altra azione ostile nei confronti della città di Spoleto. La conferenza ha tra le altre cose il compito di esprimersi sul PSR e di contribuire a delineare le linee di indirizzo e di attività dell’ASL2. La città di Spoleto si trova fuori da questo organismo per una arrogante e miope scelta dei rappresentanti dei Comuni amministrati dalla destra. Il tema del drammatico isolamento della città è stato più volte da noi sollevato in Consiglio Comunale, ma nulla è stato fatto per cercare di rompere questa condizione che penalizza la nostra comunità. È passato quasi un anno dal Consiglio Comunale aperto sul tema Sanità e già in quell’occasione non avevamo potuto non notare come Spoleto sembrasse una realtà totalmente isolata ed incapace di interloquire con le altre realtà territoriali a noi limitrofe. Proprio in quell’occasione è stato evidente come la città di Spoleto è risultata abbandonata anche dalla quasi totalità dei Sindaci di tutto il comprensorio. Spiace dover constatare che le nostre critiche e le nostre preoccupazioni, ignorate ed affrontate con sufficienza e pressappochismo, erano fondate. Proprio alla luce di quelle nostre preoccupazioni vogliamo esprimere il nostro disappunto per quanto avvenuto e confermare che saremo dalla parte del Sindaco se deciderà di schierarsi a difesa degli interessi della Città di Spoleto senza tentennamenti o inutili ambiguità. L’immobilismo del Sindaco e della sua amministrazione in questa prima parte di consiliatura hanno sicuramente indebolito la città di Spoleto. Speriamo che dopo l’ennesimo schiaffo che la destra Umbra regala alla città di Spoleto ci sia un cambio radicale nell’atteggiamento del Sindaco e della sua amministrazione”, concludono Paolo Piccioni Giancarlo Cintioli
Sindaco e Associazioni: “Regione cieca e sorda”
Se la mancata nomina nella conferenza Asl2 passa sotto silenzio da parte da parte di Sisti-Lisci e dei consigliori Cesaretti (Pd), Alleori (CiviciX), Bonanni (M5S) e Coltorti (Ora Spoleto), Giunta e partiti a sostegno si ritrovano, con impeccabile sincronismo insieme ad alcune associazioni, nel condannare il Decreto regionale che istituisce il Terzo Polo.
Delle 19.51 la mail della governance. Leggiamo: “Sono passati poco più di 10 giorni da quando il Comune, con i gruppi di maggioranza consiliare e alcuni di minoranza, ha portato all’attenzione del Presidente dell’Assemblea Regionale Umbra la mozione approvata che chiede di fermare il cosiddetto progetto del “Terzo Polo Ospedaliero Regionale”. Eppure la Giunta Regionale, nella cecità e sordità ormai conclamata, ha continuato per la sua strada portando in approvazione il nuovo piano di riorganizzazione ospedaliera, dove viene confermata anche l’integrazione tra Spoleto e Foligno che tutti conosciamo. Non è bastato portare in corteo migliaia di concittadini (mille , n.d.r.) che chiedevano maggior tutela del San Matteo degli Infermi, così come non è servito suggerire la richiesta di deroghe come previsto per le zone all’interno del cratere sismico 2016. Abbiamo sempre detto che l’integrazione tra Foligno e Spoleto sia una strada ottimale, ma non possiamo condividere queste modalità e proposte organizzative. Tra l’altro ci chiediamo anche come si può pensare di unire due ospedali, sotto un codice identificativo unitario, entrambi sede DEA e senza la programmazione economico/finanziaria degli investimenti.
Oggi ci ritroviamo con una delibera organizzativa ma senza un piano sanitario regionale che dia le linee guida alla riorganizzazione stessa. Il tutto con un parere del Ministero, che rimane chiuso nei cassetti contro ogni principio di trasparenza, che conferma i nostri dubbi sull’efficacia delle preadozioni, delle adozioni e in generale sull’iter seguito che consideriamo totalmente raffazzonato. Ricordiamo tra l’altro che più volte i rappresentanti della destra regionale e i dirigenti della Asl Umbria 2 ci hanno raccontato di essere in attesa di un parere ministeriale specifico solo sul Terzo Polo Ospedaliero, cosa che invece non corrisponde con la realtà dei fatti. Tesei e Coletto, con il benestare di Zaffini, hanno “regalato” in piene festività natalizie un progetto di annientamento della sanità pubblica che vedrà la sospensione e la chiusura di servizi ospedalieri in molti territori della regione. Un piano che inoltre rimarca le differenze tra nord e sud regionale, in barba anche ai suggerimenti della Corte dei Conti su un netto riequilibrio territoriale, con Perugia e l’Università maggiormente tutelate mentre la zona del ternano vedrà trasformarsi posti letto destinati esclusivamente al privato. Mentre i nostri Consiglieri Regionali hanno richiesto un accesso agli atti per visionare il parere del Ministero sul piano di riorganizzazione, ribadiamo la nostra contrarietà a questa deriva amministrativa delle destre volta a smantellare ulteriormente la sanità pubblica e l’assetto dei servizi ospedalieri nella nostra regione. Saremo quindi pronti a sostenere ogni iniziativa ed azione di carattere politico e legale insieme a tutti i cittadini, le associazioni ed i comitati” firmano Sisti & Co.
Resta da capire perché, anziché consegnarla alla Presidente Tesei, la mozione sia finita all’assemblea regionale che peraltro il centrosinistra ha esultato alla notizia che sarà discussa il prossimo 16 gennaio, un mese dopo la consegna e dopo la probabile nomina del nuovo DG Asl2 (prevista per il 15 gennaio).
Di due minuti prima, alle 19.49, la mail alle redazioni delle 5 associazioni spoletine i cui rapporti con Sisti si fanno sempre più tesi (già una volta ne hanno chiesto le dimissioni): “La delibera regionale, con la quale si da approvazione al Terzo Polo Ospedaliero, che di fatto cancella ogni attività di Emergenza Urgenza del San Matteo, chiude il Punto Nascita e riduce la pediatria ad ambulatorio, a distanza di soli 7 giorni dalla consegna al Presidente del Consiglio regionale della mozione approvata a larga maggioranza dal Consiglio comunale, dove è stata espressa la netta contrarietà al Terzo Polo Ospedaliero e la riapertura di tutti i reparti chiusi nel 2020 (anche se non cè un Piano Sanitario, che deve essere approvato dal Consiglio regionale), ha tutto l’ aspetto di un messaggio trasversale, diretto non solo alla nostra città ma anche ai dubbiosi in seno alla maggioranza in Regione. Il messaggio è: noi tiriamo dritto sui tagli, sugli accorpamenti, sull’ introduzione di un sistema sanitario sempre più privato.È evidente che occorre una risposta immediata, forte come mai prima, che unisca mobilitazione e presidio del palazzo regionale. In questo senso il ruolo dell’Amministrazione comunale si fa sempre più importante e urgente. Diffide formali a difesa del San Matteo, unico DEA di Primo livello dell’area del cratere del sisma 2016, con tutte le attività ospedaliere conseguenti, denunce e ricorsi giudiziari sul Codice unico ospedaliero, iniziative legali sul non rispetto delle tutele di legge previste per le zone terremotate, non sono più rinviabili. Chiediamo notizie ora su cosa è stato fatto. Chiediamo al Sindaco Sisti, quale ufficiale del Governo, di fare ora ciò che non è stato ancora fatto e di dare immediatamente seguito a tutti gli impegni presi con l’approvazione della mozione in Consiglio comunale”. Firmano City Forum, Comitato di Strada per la salute pubblica, Coordinamento Pace Diritti Ambiente, Comitato per la salute pubblica Spoleto Valnerina e Difendiamo Spoleto.
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