Categorie: Economia & Lavoro Terni

Confcommercio Umbria punta su Orvieto “Riferimento per le imprese”

“Vogliamo essere una presenza viva e concreta sul territorio orvietano, un punto di riferimento per le imprese, e vogliamo verificare la disponibilità di tutti a costruire un progetto comune. Non abbiamo la bacchetta magica, ma ce la metteremo tutta” – così Vasco Gargaglia, direttore Confcommercio Umbria, ha aperto l’incontro con gli imprenditori che si è svolto a Orvieto, nella Sala del Governatore a Palazzo dei Sette.
“Le priorità del territorio sono molte”, ha continuato Gargaglia. “Su tutti i temi che riguardano lo sviluppo di Orvieto, siamo pronti a metterci al servizio delle imprese, secondo le loro indicazioni e con il loro contributo attivo”.
Orvieto è tra i primi territori in Umbria dove entra nel vivo la riforma che ha portato a un’unica Confcommercio regionale.
Presto sarà costituito formalmente il mandamento di Orvieto. Entro giugno si svolgerà una Assemblea costituente, nel corso della quale gli imprenditori orvietani eleggeranno i propri rappresentanti.
Nei prossimi giorni sarà aperto un ufficio Confcommercio nel centro storico di Orvieto.
L’organizzazione è già pronta a spendere la sua competenza in termini di animazione economica e reti di imprese, in vista delle due misure attese a Orvieto per la valorizzazione dei centri commerciali naturali e il rilancio dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano.
“Il mondo dei nostri servizi – ha sottolineato il direttore di Confcommercio – è già a disposizione degli imprenditori di Orvieto: dall’assistenza per accedere agli incentivi pubblici alla consulenza sul credito, dalle convenzioni bancarie al risparmio sulla bolletta energetica con lo Sportello Energia, dalla formazione “su misura per le imprese”.
Il direttore di Confcommercio ha poi esortato gli imprenditori ad attivarsi in prima persona. “Una associazione forte sul territorio, unita su programmi condivisi, può raggiungere gli obiettivi che si pone. Divisi non si va da nessuna parte.
La nascita di tante sigle, di tante piccole associazioni, rischia di far disperdere energie preziose, che vanno invece canalizzate perché producano risultati attesi”.