Categorie: Economia & Lavoro Umbria | Italia | Mondo

Confcommercio, l'umbro Carlo Petrini eletto nel consiglio nazionale di Federazione Moda Italia

Per la prima volta un umbro nel consiglio nazionale di Federazione Moda Italia Confcommercio: è Carlo Petrini, presidente provinciale Settore Moda. La nomina è avvenuta a Salerno, in occasione della convention nazionale del sindacato che associa le imprese del commercio al dettaglio e ingrosso di abbigliamento, pelletteria, accessori ed articoli sportivi.
“Il nostro settore – sottolinea Petrini – più di altri risente della crisi, come conferma anche l’andamento del primo semestre di quest’anno, in cui i consumi nel dettaglio abbigliamento tradizionale si sono ridotti del 2,5%. Questo impone a livello nazionale come provinciale un forte impegno della nostra organizzazione per la tutela e il rilancio comparto. Un’azione incisiva va prima di tutto effettuata per quanto riguarda la manutenzione degli Studi di settore e la loro effettiva rispondenza alla realtà delle aziende: in questo campo il Settore Moda della Confcommercio della provincia di Perugia, con il supporto tecnico della società di assistenza fiscale Seac – ha già svolto un importante ruolo di raccolta dati e di formulazione di proposte. Vogliamo proseguire su questa strada. Ma importante nell’immediato futuro è anche arrivare ad un rinnovato rapporto tra produzione e distribuzione con la revisione all’insegna degli equilibri reciproci, delle condizioni generali di vendita all’interno delle conferme d’ordine e copie commissioni. Una proposta di legge sugli outlet ed una regolamentazione per i temporary shop, la riforma della normativa sulle locazioni commerciali per contrastare il caro affitti e tutelare la continuità aziendale e, ultimo ma non ultimo, la lotta all’abusivismo ed alla contraffazione sono gli altri importanti obiettivi”.
“Sono poi convinto – conclude Petrini – che i nostri imprenditori debbano riappropriarsi di quel ruolo di consulenza che è nel DNA della categoria e che, in termini pratici, significa essere garanti del made in Italy, del rispetto dei diritti al lavoro, alla salute ed alla protezione dell’ambiente ed indirizzare il consumatore, in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa, verso l’acquisto sempre più consapevole. E per questo occorre puntare su una formazione mirata e di qualità”.