Perugia

Confartigianato: pressione fiscale e burocrazia strangolano le imprese

Tasse e burocrazia fiscale frenano le possibilità di crescita delle imprese in un’economia in affanno qual è quella umbra e italiana in generale.

L’esame dei recenti dati relativi al bilancio pubblico diffusi dall’Istat – è l’analisi del segretario di Confartigianato Imprese Perugia, Stelvio Gauzzi – conferma l’elevato livello della pressione fiscale, associato ad una bassa crescita dell’economia italiana. Nella media degli ultimi quattro trimestri (quarto trimestre 2018-terzo trimestre 2019) il prelievo fiscale sale dell’1,6% su base annua mentre, nello stesso periodo, il Pil nominale sale dello 0,9%“.

Un trend, in linea con quello regionale umbro, che penalizza in particolare i territori che per criticità contingenti (come le aree terremotate) o difficoltà strutturali (problema che riguarda anche l’Umbria) si trovano in maggiori difficoltà.

A seguito di tali andamenti – prosegue Gauzzi – la pressione fiscale si mantiene al 42,1% del Pil, in linea con il trimestre precedente, ma in salita di 0,3 punti rispetto al 41,8% rilevato un anno prima“. 

In tale contesto l’ultima Legge di bilancio ha delineato, come sottolineato da Confartigianato, una prospettiva di politica fiscale insoddisfacente per il mondo delle imprese.

Problema al quale si aggiunge quello delle complessità delle pratiche e delle incombenze a carico delle imprese.

Anche la burocrazia fiscale – evidenzia a questo proposito Gauzzi – rimane un fardello pesante per le imprese italiane. Secondo l’ultima rilevazione della Banca Mondiale, l’Italia è al 128° posto nel mondo per pagamento delle imposte, con 238 ore necessarie per pagare le tasse di una impresa tipo, il 50% in più delle 159 ore della media Ocse; si tratta del ranking peggiore tra i dieci ambiti esaminati dalla rilevazione Doing business”.