Sono gli uffici dei Comuni i più complessi dal punto di vista burocratico.
Ne sono convinti imprenditori e cittadini che hanno risposto ad un sondaggio realizzato dall'Istituto ISPO per Confartigianato. L'indagine ha riguardato un campione di 1.200 persone tra artigiani, piccoli imprenditori e cittadini chiamati a dire la loro sulle iniziative del Governo in materia di semplificazione burocratica e sulle azioni necessarie per la riforma della PA.
Nella classifica degli enti pubblici dove, a giudizio degli imprenditori, è richiesto il maggior numero di pratiche inutili e quindi dove il peso della burocrazia è maggiore, vengono indicati, dopo gli sportelli dei Comuni, quelli dell'Agenzia delle Entrate, dell'Inps, delle Asl, delle CCIAA e della Provincia.
La graduatoria segnalata dai cittadini vede, al secondo posto, le ASL seguite dagli uffici dell'Inps e dell'Agenzia delle Entrate.
“Sul fronte della lotta alla burocrazia – sottolineano il Presidente di Confartigianato Imprese Perugia – Massimo Nocetti – e il Segretario Stelvio Gauzzi, cittadini e imprenditori non hanno dubbi e condividono esigenze identiche. Le risposte al sondaggio confermano la necessità che il Governo proceda rapidamente e senza esitazioni nel percorso avviato. Ci aspettiamo che gli annunci si traducano presto in azioni concrete. Bisogna seguire l'esempio dei principali Paesi europei che hanno adottato provvedimenti per ridurre il peso della burocrazia. Basti vedere, come specificato nel sondaggio ISPO/Confartigianato, tra il 1998 e il 2007, mentre in Italia l'incidenza sul Pil della spesa per il pubblico impiego è cresciuta dello 0,2%, nell'Ue a 12 è scesa dello 0,5%. In particolare in Francia è diminuita dello 0,5%, in Spagna dello 0,6% e in Germania addirittura dell'1,4%”.
Il sondaggio rivela che, per quanto riguarda le azioni considerate più utili alla semplificazione burocratica, imprenditori e cittadini esprimono le medesime aspettative: il 45% degli intervistati ritiene necessario ridurre il numero degli uffici pubblici cui bisogna rivolgersi per adempiere ad obblighi amministrativi. Altrettanto importante la necessità di semplificare le norme (indicata dal 45% degli imprenditori) e gli adempimenti burocratici (41%).
Un'alta percentuale dei cittadini intervistati (41%) ritiene utile anche semplificare il linguaggio “burocratico”.
Inoltre, cittadini e imprenditori sono sostanzialmente d'accordo nel ritenere che il problema prioritario che il Governo si troverà ad affrontare nel processo di semplificazione sarà rappresentato dalla difficoltà di scalfire le procedure burocratiche.
Tra le ‘ricette' per superare queste difficoltà, piace al 79% degli imprenditori la proposta dell'intervento di soggetti privati, come le associazioni di categoria, nella gestione di ‘pezzi' della Pubblica Amministrazione. Su questo aspetto è più contenuto, ma sempre consistente, il gradimento espresso dai cittadini: ne dà una valutazione positiva il 60% del campione.
Un'altra ipotesi per semplificare la vita delle imprese, è quella di eliminare i controlli preventivi per le imprese, sostituendoli con rigorosi controlli ex post, incontra il favore del 52% degli imprenditori.