Terni

Condanne all’Atc 3, chiesto il cambio dei vertici

Un cambio all’Atc 3. Lo chiedono i consiglieri regionali della Lega, Valerio Mancini e Manuela Puletti, alla luce della sentenza con cui la Cassazione ha confermato la condanna a risarcire i danni erariali che la Corte dei Conti aveva emesso nei confronti di alcuni amministratori dell’Ambito territoriale di caccia del Ternano.

“La Giunta regionale intervenga al fine di garantire una opportuna e trasparente gestione amministrativa dell’Ambito Territoriale di caccia n.3″, la richiesta di Mancini e Puletti, che hanno firmato l’interrogazione.

Il lungo braccio di ferro nell’Atc 3

Anche perché la sentenza contro il ricorso presentato da cinque ex amministratori (ma alcuni sono ancora in carica e tra questi l’attuale presidente Fontanella) arriva dopo il braccio di ferro in estate sul rendiconto. Votato, dopo che era mancato più volte il numero legale per protesta sulla gestione, per le pressioni, pare, fatte su due rappresentanti in quota alle associazioni degli agricoltori, che poi si sono dimessi. E dopo il conseguente cambio dell’Ufficio di presidenza, le cui modalità sono contestate dal rappresentante in quota Libera Caccia, Massimo Novelli.

La sentenza della Cassazione

Poi la sentenza della Cassazione, che ribadisce la natura pubblicistica degli Atc, dato che gestiscono anche fondi pubblici. Una sentenza che fa giurisprudenza e che quindi ha acceso sul Ternano e sull’Umbria i riflettori di tutti i cacciatori d’Italia.

E sul piano almeno politico, una sentenza che pone il presidente nell’insolito doppio ruolo di debitore dell’Atc (per la quota da risarcire) e di creditore (per il danno erariale da recuperare). Per questo alcune associazioni venatorie – soprattutto Libera Caccia e Anuu – chiedono che Fontanella faccia un passo indietro o che altrimenti intervenga la Giunta regionale.


La Cassazione: Atc soggetti alla Corte dei Conti,
confermato il danno erariale


“L’Ambito Territoriale di Caccia n.3 – affermano Puletti e Mancini alla luce di tutto questo – deve tornare a svolgere serenamente, in un clima di fiducia e proficua operosità, i compiti assegnati dalla normativa regionale, nel rispetto delle Istituzioni e degli operatori del settore che ne garantiscono il sostentamento economico-finanziario. I principi di trasparenza ed equilibrio dei bilanci, imprescindibili per un organismo pubblico come l’Atc, sarebbero venuti meno in seguito a una evidente cattiva gestione, contestata a più riprese anche dal mondo venatorio, che ha determinato il mancato raggiungimento degli obiettivi, oltre alle ben note difficoltà nella chiusura dei bilanci”.

Atc 3, chiesto il cambio

“A questo – continuano i consiglieri regionali – si somma la recente decisione della Suprema Corte che ha respinto il ricorso presentato da alcuni amministratori dell’Atc 3 dell’Umbria (Provincia di Terni) che si erano opposti al risarcimento dei danni erariali provocati dalla loro gestione, contestando la giurisdizione della Corte dei Conti in materia. Le spese contestate a vario titolo dai giudici – ricordano Puletti e Mancini – riguardano rimborsi chilometrici non giustificati, personale assunto irregolarmente, acquisto di arredi, caso Agrifauna e costi di rappresentanza. Non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mondo venatorio circa la pessima gestione posta in essere negli ultimi anni – concludono Mancini e Puletti – così come non possiamo non considerare il malcontento dei cacciatori che si sentono penalizzati in modo ingiustificato da scelte fallimentari. La Giunta regionale imponga dunque un cambio di passo nella gestione dell’Ambito territoriale di caccia n.3”.