I finanzieri del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Perugia hanno applicato le disposizioni legislative introdotte dalla Legge 13 settembre 1982, n. 646 – cd. Legge “Rognoni-La Torre” – ad un cittadino residente nella provincia di Terni.
In particolare l’articolo 30 della legge impone alle persone condannate con sentenza definitiva anche per associazione di tipo mafioso (416 bis c.p.), di comunicare per dieci anni, ed entro trenta giorni dal fatto, al Nucleo di Polizia Tributaria del luogo di dimora abituale, tutte le variazioni nell'entità' e nella composizione del patrimonio concernenti elementi di valore non inferiore a 10.329,14 euro.
L’ indagine condotta dai finanzieri ha evidenziato che un soggetto di origini salentine, di 37 anni e da anni residente nella Regione Umbra, già condannato per associazione mafiosa in quanto appartenente alla Sacra Corona Unita, ha omesso di comunicare variazioni nell’entità e nella composizione del patrimonio relativamente all’acquisto di un immobile per un valore di circa 90mila euro
Considerato che tale omissione rappresenta il presupposto per l’applicazione del dettato normativo, l'uomo è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Terni, per aver disatteso gli obblighi di segnalazione delle variazioni patrimoniali previsti dalla normativa antimafia.
L' omissione è punita, con la reclusione da due a sei anni e con la multa da € 10.329,00 a € 20.658,00 (Alla condanna, peraltro, segue la confisca dei beni a qualunque titolo acquistati nonché del corrispettivo dei beni a qualunque titolo alienati).
Lo strumento normativo ha affidato alla Guardia di Finanza, ed in particolar modo ai Nuclei di Polizia Tributaria, il compito di aggiornare, con finalità di prevenzione, il quadro dettagliato del patrimonio dei soggetti, la cui appartenenza ad associazioni di tipo mafioso è stata accertata dal giudice in via definitiva.