Cronaca

Condannato per estorsione, confiscati immobili e denaro per 600mila euro

Al termine di una complessa ed articolata attività investigativa, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia hanno dato esecuzione, nei giorni scorsi, ad un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca disposto dalla Sezione Penale della Corte di Appello di Perugia nei confronti di un soggetto calabrese condannato nel 2014 in via definitiva per il reato di estorsione e gravato da altri pregiudizi penali anche nel settore del traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini sono state dirette e coordinate dalla Procura Generale di Perugia, che ha delegato sia gli accertamenti patrimoniali, sia l’esecuzione del decreto di sequestro finalizzato alla confisca.

L’uomo condannato per estorsione, stabilmente residente a Perugia dal 2001 ed attualmente detenuto presso la locale Casa Circondariale, rientra infatti nella platea di persone condannate dalla Corte di Appello di Perugia per le quali è possibile, anche in fase esecutiva, procedere agli accertamenti previsti dall’articolo 12 sexies del D.L. n. 306/92. La normativa applicata si propone l’obiettivo di aggredire le ricchezze illecitamente accumulate nel corso degli anni da parte dei soggetti condannati per reati di grave allarme sociale e prevede la confisca dei beni, o di qualsiasi altra utilità, di cui il condannato non possa giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulti essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo, purché il valore di tali beni sia sproporzionato in relazione alla capacità reddituale dichiarata.

Fondamentale per il buon esito dell’intero accertamento è stata la sinergia investigativa tra gli “specialisti” del G.I.C.O. alle dipendenze del Nucleo Polizia Tributaria di Perugia ed i componenti dell’U.Ge.C.O. – Ufficio Generale, Coordinamento e Organizzazione, recentemente istituito presso la Procura Generale di Perugia, di cui fa parte personale della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.

La collaborazione del G.I.C.O. con i militari della Guardia di Finanza che collaborano anche con il predetto Ufficio, ha consentito la ricostruzione storica ed attuale dell’ingente patrimonio riconducibile al condannato, intestato anche a terze persone compiacenti e risultato del tutto ingiustificato rispetto sia alla capacità reddituale documentata nonché all’attività economica esercitata.

Le risultanze del lavoro svolto dalle Fiamme Gialle perugine, fatte proprie dalla locale la Procura Generale, sono state rappresentate alla Corte di Appello di Perugia – Sezione Penale la quale, in presenza dei requisiti richiesti dalla normativa vigente e dopo aver analizzato gli elementi forniti, ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca di un patrimonio costituito da 3 appartamenti e 5 terreni, tutti ubicati nella provincia di Perugia, nonché un’autovettura, disponibilità bancarie e quote societarie, per un valore complessivo di circa 600.000 euro, ad oggi già affidato ad un Amministrare Giudiziario.

Il risultato raggiunto testimonia, ancora una volta, il costante impegno profuso dalla Procura Generale di Perugia, in sinergia con i Reparti del Comando Regionale Umbria della Guardia di Finanza, in particolare, il Comando Provinciale di Perugia, nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata, attraverso l’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.

Proprio in tale ottica è stato costituito, nel 2016, su input del Procuratore Generale Dott. Fausto Cardella, il predetto U.Ge.C.O. – Ufficio Generale, Coordinamento e Organizzazione, a cui è affidato l’incarico di coadiuvare e supportare sia lo stesso Procuratore Generale nonché i diversi Sostituti nell’ambito dei compiti loro demandati, tra cui lo sviluppo delle procedure per l’applicazione della confisca cosiddetta “allargata” prevista dall’articolo 12 sexies del D.L. n. 306/1992.

Da allora, la Procura Generale di Perugia ha individuato numerosi contesti da approfondire, alcuni dei quali tutt’ora in corso ed altri già tramutatisi, sempre con la collaborazione delle Fiamme Gialle, in provvedimenti di sequestro di disponibilità economiche, quote societarie, beni mobili ed immobili, alcuni dei quali ubicati all’estero, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro.