Condannato per 17 volte dal 1968 ad oggi ed ancora sotto inchiesta per altri reati. Per l’uomo, un sessantenne che ha iniziato la sua carriera criminale minorenne e non avrebbe mai smesso, senza mai lavorare – salvo sporadiche attività – è scattata ora la confisca delle proprietà, 2 immobili a Perugia e Bastia Umbra, tre veicoli ed una moto, per un valore totale di oltre 500mila euro.
Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Perugia, su proposta avanzata dal questore, è stato eseguito nella giornata di ieri da personale della polizia di Stato appartenente alla Divisione Anticrimine di Perugia e al Commissariato di Assisi, unitamente al Gico della Guardia di Finanza di Perugia.
Nel provvedimento il Tribunale, accogliendo interamente il quadro indiziario prospettato dal Questore di Perugia, ha disposto inoltre nei suoi confronti la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di 5 anni, con le prescrizioni di presentazione due volte al giorno all’autorità di pubblica sicurezza e la permanenza presso la propria abitazione dalle ore 20 alle ore 7.
Dall’attività investigativa effettuata, l’uomo è risultato aver vissuto abitualmente, anche in parte, con i proventi dei delitti di cui si è reso protagonista; la sua carriera criminale comprende un periodo di 44 anni, è costellata da 17 condanne definitive riportate dal 1968 e risulta indagato e imputato per altri reati che sono tuttora in corso di definizione.
In merito alle ragioni che hanno portato all’emissione del provvedimento in questione, secondo quanto evidenziato da polizia e finanza, l’intera vita del sessantenne è stata contrassegnata dal sistematico ricorso alla perpetrazione di illeciti penali; l’uomo, salve sporadiche situazioni, non ha mai lavorato e non ha mai percepito redditi leciti.
In particolare, la stabile commissione di delitti contro il patrimonio (furto, ricettazione, appropriazione indebita, truffa, usura e minaccia continuata) gli avrebbe permesso di acquisire un ingente patrimonio immobiliare, patrimonio che egli non avrebbe mai potuto conseguire lecitamente.
La sua carriera delinquenziale, iniziata quando era ancora minorenne, è proseguita nella maggiore età con una molteplicità di reati e conseguenti condanne irrevocabili. L’ultima condanna del 2005 del Tribunale di Perugia afferma la responsabilità penale del proposto per aver commesso nell’anno 1999 i delitti di usura e minaccia continuate, interamente confermata nel giudizio di secondo grado e definitiva nel 2009, per aver percepito interessi usurari quale corrispettivo di varie prestazioni di denaro in favore di terzi. Pena eseguita mediante affidamento in prova terminato nel 2011.
Riacquistata la libertà, l’uomo non avrebbe mutato il proprio stile di vita, ma anzi negli anni successivi l’indole criminale – ritengono gli inquirenti – avrebbe registrato una decisa impennata con il suo inserimento in ambienti di criminalità organizzata straniera dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.