I cacciatori della squadra che era stata sospesa dovranno ottenere un parziale risarcimento | Oggi la riunione del Comitato di gestione
Oltre all’esame della bozza del programma di gestione per l’anno 2023, ai nuovi Piani di gestione Zrc e Art ed agli altri punti all’ordine del giorno, il Comitato di gestione dell’Atc 3 del Ternano-Orvietano, convocato per martedì pomeriggio dal presidente Leonardo Fontanella, dovrà esprimersi anche in merito a due cause, di diversa natura.
La prima riguarda l’incarico da affidare a uno studio legale per un’azione in giudizio nei confronti della Provincia di Terni per il recupero di crediti vantati dallo stesso Ambito territoriale di caccia.
L’altra è la valutazione in merito alla recente sentenza del Tar dell’Umbria, sul ricorso presentato da una squadra di cacciatori cinghialisti nei confronti della quale, alla fine del 2019, l’Atc 3 aveva disposto la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio della caccia in battuta. A seguito di una discussione avvenuta in località La Cavallerizza, con conseguente diffida del presidente. Sospensione prima per due settimane e poi per altre due.
Il Tar ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso in relazione alla domanda di annullamento dei provvedimenti impugnati. Ma ha riconosciuto ai ricorrenti (ad esclusione di uno di loro) il risarcimento di un terzo dei contributi versati (tra i 93 ed i 17 euro), maggiorati degli interessi, condannando l’Atc 3 a pagare anche 2mila euro per le spese di lite.
Una vicenda che sarà discussa dal Comitato di gestione dell’Atc 3, che dovrà esprimersi anche in merito ad un eventuale ricorso.