I giudici ammettono le intercettazioni, quelle ambientali, quelle telefoniche e quelle catturate attraverso il Trojan
Si mette male per le difese degli imputati per il maxi processo della Concorsopoli nella sanità perugina, l’inchiesta che ha fatto cadere la Giunta Marini. I giudici hanno infatti ammesso le intercettazioni, quelle ambientali, quelle telefoniche e quelle catturate attraverso il Trojan, il virus fatto installare in alcuni cellulari, tra cui quello dell’ex dg dell’ospedale di Perugia, Emilio Duca. Un espediente che praticamente ha consentito agli inquirenti di “spiare” gli altri indagati utilizzando il telefono di Duca.
Proprio sulle informazioni raccolte attraverso le intercettazioni si basano gran parte delle accuse della Procura, che ipotizza un sistema per pilotare i concorsi per le assunzioni in sanità. Confermate poi in alcuni casi dai racconti delle persone sentite e da coloro che hanno scelto di patteggiare.
Ora dovranno essere trascritte migliaia di conversazioni “catturate” agli imputati.
Gli stessi avvocati difensori accusano il colpo, pur mostrandosi fiduciosi sul fatto di poter far valere le ragioni dei propri assistiti.
A tappe forzate verso la sentenza
Prossima udienza al Capitani il 7 marzo, con un calendario fitto, con tre convocazioni al mese, per arrivare quanto prima a una sentenza.