Dai pm Abbritti e Formisano l'istanza di assolverli dal reato più grave. Martedì la richiesta delle condanne per tutti gli imputati
L’ex governatrice umbra Catiuscia Marini e l’ex sottosegretario Gianpiero Bocci non facevano parte del sodalizio di politici e manager che, secondo l’accusa nel processo per la Concorsopoli perugina, avrebbe più volte pilotati o concorsi per le assunzioni. Sono stati gli stessi pubblici ministeri, Paolo Abbritti e Mario Formisano, a richiedere nella loro requisitoria l’assoluzione per Marini e Bocci dal reato più grave, del quale sono chiamati a rispondere insieme ad altre sei persone, tra le quali l’ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini e coloro che erano al vertice dell’Azienda ospedaliera di Perugia nel 2019, quando l’inchiesta arrivò a far cadere la Giunta regionale.
Nell’udienza di domani, martedì 26 marzo, Abbritti e Formisano formuleranno le richieste di condanna per la trentina di imputati che, a vario titolo, devono rispondere, oltre che dell’ipotesi di associazione per delinquere, di altri reati minori legati ad alcune procedure concorsuali.
Ma è chiaro che il teorema dell’accusa, quello cioè dell’esistenza di un sistema per pilotare i concorsi, si basa principalmente sul riconoscimento di un sodalizio che avrebbe agito proprio per raggiungere questo scopo.