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Concorso Regione Umbria, assessore Bartolini risponde a polemiche

E’ ancora polemica sul concorso bandito dalla Regione Umbria per l’assunzione di 94 unità che lavoreranno per 3 anni con la Regione Umbria, e che andranno ad affiancare gli uffici nel reperimento, la pianificazione e l’utilizzo di fondi europei. Per l’assessore Bartolini, che aveva già presentato ad agosto la manovra in seduta di giunta, è “l’Europa a chiederlo“, in base al Piano di Rafforzamento Amministrativo, con il chiaro intento di agevolare lo sviluppo regionale e il tessuto economico locale. La questione, oltre che la natura europea del bando, riguarda in particolare il riassorbimento dei lavoratori fino ad adesso impiegati nelle Province e ora in fase di mobilità per via della riforma.

Polemica già apparsa sui social network negli ultmi giorni, alla quale Bartolini risponde che il bando è “un’opportunità professionale per una generazione che ha capacità e talento, ma fatica ad affacciarsi al mondo del lavoro. È risposta rapida e concreta anche per i giovani umbri. Si tratta inoltre di posti messi a bando per il Piano di Rafforzamento Amministrativo, vincolati alle indicazioni della Commissione Europea, sono finanziati da fondi strutturali europei. La procedura è imposta dalla Comunità Europea e non mette in alcun modo in crisi il processo di riassorbimento del personale delle Province, che è disciplinato da apposito protocollo d’intesa con i Sindacati”. L’Assessore sottolinea inoltre che la procedura è finanziata interamente con fondi comunitari vincolati esclusivamente a questo scopo.

Dal M5S – Ce lo chiede l’Europa. Non sappiamo davvero perché, ma, se lo esige l’Europa, allora la vecchia politica pedissequamente come sempre fa. Ecco dunque che sulle 94 persone di cui, secondo l’assessore regionale Bartolini, l’Europa imporrebbe e pagherebbe l’assunzione, qualche domanda nasce spontanea: sanno a Bruxelles che qui, nella piccola e lontana Umbria, devono ancora essere assorbite le centinaia di dipendenti delle vecchie Province, dipendenti talora privi di concreti compiti nella pletorica amministrazione pubblica italiana e umbra in particolare? Sa la mano destra quel che fa la sinistra? Su questa operazione sembra mancare una logica rigorosa e una visione d’insieme”: lo dice il capogruppo del Movimento 5 stelle, Andrea Liberati, che annuncia un’interrogazione sul concorso bandito dalla Regione Umbria per l’assunzione a tempo determinato delle 94 unità.
Prendiamo 94 persone per tre anni e – sostiene Liberati – le parcheggiamo in ufficio. Quanti, frattanto, saranno invece fatti scivolare verso la pensione, come sarebbe necessario per non intrupparsi negli uffici, facendo poco o nulla? Chi garantisce in merito alla correttezza della selezione, vista una certa abilità prestigiatoria di alcuni capi partito e considerando familismi per i quali ricorrono gli stessi cognomi nell’Ente, come spunta da cronache, libri e giudiziaria? E cosa accadrà dopo tre anni ai ‘magnifici’ 94? Precarietà a vita, come accade oggi, magari con continui rinnovi all’ultimo minuto su bislacchi progetti di lavoro o la stabilizzazione nell’Ente tramite ulteriore concorso, con l’assegnazione di punteggi premiali? E come, vista la perdurante impossibilità di assunzione e le stesse stringenti regole europee, in costanza di austerity?”.
Inoltre – prosegue – i nostri esperti non hanno ancora individuato alcun cronoprogramma, alla faccia della trasparenza, con espressa indicazione: degli uffici; del personale attualmente impiegato; delle criticità e delle esigenze di ciascun ufficio e di come queste siano state misurate; della collocazione di ciascuna futura neo unità lavorativa in ciascun ufficio”. Liberati si chiede poi se i vincitori del bando verrebbero collocati a “caso”, e se saranno resi pubblici e “con quali tempistiche, i precisi compiti da assegnare a ciascuna nuova unità lavorativa o gruppi di lavoratori, e gli strumenti e i criteri di analisi delle performance”.

Una polemica alla quale in realtà l’assessore Bartolini aveva risposto, dichiarando con una sua nota che “le assunzioni avverranno dopo l’attuazione delle legge n.10 del 2015 relativa al riordino delle province, quindi a trasferimento avvenuto del personale provinciale impegnato nelle materie delegate alla Regione”.