Tra i 3 ammessi agli orali nel concorso Afam c'è un consigliere comunale. Verificata la legittimità, ma l'opportunità politica provoca malumori
Un consigliere comunale di maggioranza tra i partecipanti al concorso bandito dall’Afam. L’azienda delle farmacie comunali è infatti alla ricerca di un “capo ufficio amministrativo“, inquadrato al secondo livello impiegati, nel vigente CCNL per i dipendenti di aziende associate AssoFarm.
La prova scritta si è svolta lunedì 11 aprile alle 14.30, convocati 16 candidati. Di questi, soltanto 3 hanno superato lo scritto e sono ammessi all’orale, che si terrà il 26 aprile, come si evince dai documenti ufficiali pubblicati sul sito dell’Afam. Tra cui appunto un consigliere comunale attualmente in carica, che ha ottenuto il punteggio più alto tra i tre ammessi al prossimo step.
Cosa dice il regolamento comunale
Il tema però è la presunta incompatibilità o meno di un consigliere comunale in carica a partecipare a concorsi di questo tipo. L’articolo 22, comma 4, del Regolamento del consiglio comunale di Foligno infatti recita: “I consiglieri comunali non possono prendere parte direttamente od indirettamente in servizi, esazioni, forniture e somministrazioni continuative o ricorrenti, appalti, concessioni di lavori e gestione di servizi, incarichi
professionali remunerati, riguardanti il Comune e le istituzioni, aziende ed
organismi dallo stesso dipendenti o soggetti a controllo politico amministrativo“.
Società partecipata, ma nessuna incompatibilità per il consigliere comunale
La società AFAM Spa, come riportato nel sito dell’azienda, è appunto una “partecipata all’83,68 per cento dal Comune di Foligno, il restante 16,32 % da azionisti privati tra cui i dipendenti”. Ma nel caso specifico non si configurerebbe alcuna incompatibilità.
A quanto risulta a TuttOggi, infatti, prima della partecipazione del consigliere comunale al bando, sarebbe stata posta la questione in modo ufficiale e ci sarebbe stata la rassicurazione degli organi comunali, in quanto l’incompatibilità varrebbe solo per incarichi direttivi, oppure per chi, titolare di aziende private, volesse partecipare a concessioni, lavori o incarichi.
L’opportunità politica e i malumori
La vicenda, però, sta creando malumori all’interno delle varie forze politiche.
Appurata la legittimità, rimane infatti una questione di opportunità politica: è opportuno che un consigliere eletto in Comune partecipi ad un concorso in una azienda sotto il controllo diretto dello stesso Comune?
(foto di repertorio)