“Il pasticciaccio brutto del concorso per un ‘addetto alla comunicazione’ presso lo Zooprofilattico delle Regioni Umbria-Marche riapre una ferita mai sanata: quella di certi bandi apparentemente su misura, spesso costruiti per stabilizzare pochissimi tra i lavoratori precari uscenti”. Principia così il comunicato stampa del consigliere regionale 5 Stelle Andrea Liberati riferito appunto al suddetto concorso, sul quale peraltro nell’ambiente dei candidati erano già circolare perplessità.
Sono almeno due i profili, secondo il pentastellato, che rendono “particolarmente odiose pratiche del genere, discriminatorie”. Il primo, per Liberati, è quello della selezione a monte, senza selezione pubblica, appunto. Il secondo elemento è quello che consente solo ad alcuni precari di essere stabilizzati talora con meccanismi “vari e variopinti”, mentre tanti altri precari non avranno la minima possibilità di svolgere nemmeno mezzo concorso a tal fine.
Quanto al caso di specie, “pure l’Ordine dei giornalisti – cui mi onoro di appartenere (sempre Liberati, ndr) – dovrebbe sanzionare la condotta dell’Ente, perché svilisce per l’ennesima volta il lavoro di centinaia e migliaia di reporter totalmente precari, preferendogli un semplice ‘comunicatore’, fatto peraltro non nuovo negli esecutivi comunali e regionali dell’Umbria, connotati anche qui dalla crescente presenza di figure non coerenti con quella tradizionalmente e professionalmente affidata a giornalisti titolati”.
Al consigliere non convince il fatto che allo Zooprofilattico, un’unica persona sia stata ammessa agli orali, “peraltro ritratta sui social proprio con la presidente della Commissione esaminatrice”, dunque il Movimento 5 Stelle non soltanto chiedere la sospensione della graduatoria da parte degli uffici e del CDA dello Zooprofilattico medesimo, ma a esige pure l’intervento delle autorità di controllo, a partire dalla stessa Regione Umbria e dal Ministero della Salute, statutariamente deputati alla vigilanza sull’Ente.
“Annunciamo inoltre – continua la nota – un atto volto a richiedere un attento monitoraggio dei concorsi pubblici svolti negli ultimi 10 anni sia in Regione che negli organismi partecipati”.