Il Comune di Terni assume 18 vigili urbani, ma uno dei requisiti previsti nel concorso fa infuriare il coordinamento donne della Cgil.
Si tratta dell’obbligo di possedere la patente di categoria A, che secondo il sindacato creerebbe disparità di genere, favorendo gli uomini a discapito delle donne.
In una nota, infatti, il Coordinamento donne della Cgil di Terni esprime “forte perplessità” per uno dei requisiti necessari all’ammissione al concorso pubblico per 18 posti di istruttore di vigilanza per il Comune di Terni. “Tra i vari requisiti – spiega il Coordinamento donne della Cgil – c’è quello di abilitazione alla guida di categoria “A”, requisito, a nostro avviso, che rischia di penalizzare fortemente le donne, visto che secondo le statistiche questa tipologia di patente è molto poco diffusa tra le persone di sesso femminile”.
“Stiamo vivendo una situazione di grave crisi economica, che nel nostro territorio si trascina ormai da decenni – continua il coordinamento – una crisi che non è uguale per tutti, ma penalizza alcune categorie più di altre e tra queste certamente le donne. Per questo, come Coordinamento donne della Cgil di Terni, chiediamo la possibilità di rimuovere tale requisito, che peraltro non è richiesto in selezioni simili (vedi forze dell’ordine) proprio allo scopo di consentire la partecipazione anche alle cittadine, valutando, semmai, l’acquisizione di questa topologia di patente in un momento successivo alla presentazione della domanda di ammissione”, conclude il coordinamento.
Il bando di concorso, “per la copertura di 18 posti di istruttore di vigilanza, categoria C, con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato”, prevede la scadenza delle domande fissata al 25 febbraio 2021. Sono previsti 4 posti riservati a favore di militari volontari delle forze armate e 5 per il personale dipendente del Comune di Terni in possesso di specifici requisiti.
Per l’ammissione al concorso sono previsti specifici requisiti, tra cui la maggiore età, il diploma di istruzione secondaria superiore di durata quinquennale, le patenti A e B (o solo B se rilasciata prima del 26 aprile 1988), la cittadinanza italiana o europea, il godimento dei diritti civili e politici e il non aver subito condanne pena detentiva per delitto non colposo o non essere stato sottoposto a misura di prevenzione, oltre al non essere stato espulso dalle Forze armate o dai Corpi militarmente organizzati o destituito dai pubblici uffici.
Secondo il coordinamento donne della Cgil, dunque, sono poche le donne che guidano le moto. Ma in realtà molto spesso nei bandi di concorso dei Comuni per gli agenti di polizia locale – e da anni ormai – è obbligatorio tale tipo di patente oltre alla B. Anche di recente Municipi come Spoleto o Assisi hanno bandito un concorso per i cosiddetti istruttori di vigilanza prevedendo la patente di categoria A come obbligatoria. E nessuno negli ultimi anni sembra aver alzato la voce per questo. D’altronde il parco mezzi della polizia locale spesso è dotato di motociclette e chi si appresta a partecipare a tale tipo di concorso solitamente lo sa.