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CONCLUSO A FOLIGNO IL PRIMO SEMINARIO UMBRO SU AUTISMO AD ALTO FUNZIONAMENTO E SINDROME DI ASPERGER

Si è concluso nella giornata di ieri, presso la Sala Alesini dell'Ospedale San Giovanni Battista di Foligno, il Seminario su Autismo ad alto Funzionamento e Sindrome di Asperger, il primo in Umbria espressamente dedicato a questa tematica. L'incontro, organizzato e promosso dalle associazioni Angsa Umbria e Gruppo Asperger, nasce dalla necessità di aumentare le conoscenze sulla sindrome di Asperger e sulle strategie da adottare a sostegno delle persone colpite da questa disabilità e delle loro famiglie, ma anche per sensibilizzare società civile e istituzioni circa la necessità di intraprendere iniziative che favoriscano l'integrazione. Come spiega la dott.sa Laura Imbimbo, presidente del Gruppo Asperger Onlus: “se le persone disabili sono discriminate chi è affetto da autismo lo è ancora di più”. Infatti rimane spesso ambiguo o indefinito il confine che separa l'autismo dalla cosiddetta normalità e le persone autistiche convivono con un altissimo rischio di emarginazione sociale e di trattamenti terapeutici errati, data anche la difficoltà, talvolta, di raggiungere una diagnosi puntuale. Infatti la definizione Sindrome di Asperger è relativamente recente ed è stata coniata dalla psichiatra inglese Lorna Wing solo nel 1981. La sindrome prende il nome da Hans Asperger, un medico austriaco che dal 1944 aveva cominciato a condurre studi su bambini con difficoltà relazionali, schemi di comportamento ripetitivi ed interessi molto specializzati, a fronte di buone capacità cognitive e linguistiche. Oggi si parla di Spettro Autistico, per definire l'estrema variabilità con cui si manifesta tale condizione, che si sta scoprendo essere sempre più diffusa: ne è interessato circa un individuo su 120.

Il seminario che si è svolto ieri a Foligno ha visto una larga affluenza di partecipanti: “Sono molto contenta di come si sono svolti i lavori della giornata – spiega Paola Carnevali Valentini, Presidente Angsa Umbria Onlus – credo che questa iniziativa possa essere un buon punto di partenza per avviare il dibattito nella nostra regione”.
La mattinata è iniziata con i saluti delle autorità, in particolare del Vice Presidente della Giunta Regionale, Carla Casciari, del Direttore Regionale della ASL 3 Umbria, dott.sa Gigliola Rosignoli e del Dirigente all'Assessorato alla Sanità della Regione Umbria, Marcello Catanelli, che pur non potendo essere presente ha comunque inviato una nota per esprimere il suo appoggio alla manifestazione. Ad aprire i lavori della giornata è stato il dott. Angiolo Pierini, neuropsichiatra Resp. UOS NPI e Psicologia Clinica età evolutiva ASL2 Perugia, seguito da un ricco numero di relatori, fra i quali: il dott. Marco De Caris, psicologo e psicoterapeuta Università dell'Aquila, la dott.sa Nadia Volpe, psicologa, il dott. Silvio Taburni, NPI ASL 3 Spoleto, e la dott.sa Antonia Tamantini, psichiatra Resp. DSM ASL3 Spoleto. Sono state presentate proposte d'intervento educativo ed esperienze di aggregazione ed inclusione sociale, presentate anche dalla viva voce di chi sperimenta quotidianamente sulla propria pelle questa condizione.
La comprensione è il primo passo verso l'integrazione e la possibilità, per le persone interessate da autismo, di diventare parte attiva della società. In questo senso è di grande importanza l'attività svolta dal Centro Diurno Fattoria sociale “La Semente”, situato in loc. Limiti di Spello, realizzato e gestito dall'associazione Angsa Umbria Onlus, in sinergia con Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Spello e Asl3. Si tratta del primo esperimento in Umbria di inclusione sociale lavorativa: le attività proposte dal centro mirano a creare opportunità di lavoro radicate nel territorio, soprattutto nei settori dell'agricoltura e del turismo, attraverso l'apprendimento di tecniche metodiche e specifiche.
C'è da augurarsi che l'attenzione riguardo a questi argomenti sia mantenuta alta, soprattutto da parte delle istituzioni, e che possano continuare a fiorire esperienze positive che possano garantire a tutti le medesime opportunità nella vita.
(MAB)

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