Categorie: Eventi Spoleto

Conclusa con successo la mostra “Arte in terapia: 33 diagnosi d’artista”

Ha chiuso i battenti, con un grande successo, la mostra “Arte in terapia: 33 diagnosi d’artista” che si è svolta presso l’Ospedale San Matteo degli Infermi, Spoleto. Curata dal professor Alberto D’Atanasio, docente di Storia dell’Arte e Semiologia dei linguaggi non verbali, critico d’arte e dal dottor Nazzareno Miele, primario del Reparto di Medicina dell’Ospedale di Spoleto con la collaborazione del direttore sanitario Luca Sapori. La mostra è stata organizzata con il patrocinio della Provincia di Perugia, Comune di Spoleto, ASL3 Umbria e la collaborazione di Aglaia e Associazione per la lotta Contro il Cancro e la Futura Edizioni. Tappa successiva per le meravigliose opere l’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno. Al termine del tour i quadri saranno messi all’asta ed il ricavato sarà devoluto alla Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Spoleto per acquistare attrezzature sanitarie e mediche per migliorare la qualità dei servizi di diagnosi e cura. Gli artisti sono stati scelti tra personalità ormai celebri dalla storia dell’arte moderna: tra questi molti hanno partecipato alle Biennali di Venezia e alle mostre ufficiali del Festival dei due Mondi di Spoleto. “Questa mostra –ha affermato il critico Alberto d’Atanasio – è nata da un bel periodo di dialoghi e riflessioni sul senso e sugli obiettivi dell’arte moderna e contemporanea avvenuto tra appassionati, nelle sale e gli ambulatori della clinica ospedaliera Santa Matteo degli infermi di Spoleto. Gli obiettivi di un evento come questo sono stati essenzialmente tre e tutti di pari importanza, il primo è quello proprio di ogni mostra: l’esporre opere che siano testimonianza della tendenza storico artistica contemporanea, ma il secondo a mio parere più importante è stato quello con cui quest’evento si è voluto contestualizzare e realizzare. In effetti l’obiettivo caratterizzante questa mostra è stato certamente quello di portare opere d’arte nei corridoi dei reparti di degenza, là dove si vive una realtà di attesa e di cura. Ciò che si è voluto ottenere è il connubio tra l’energia della creatività e quella che anima le persone che si prendono carico delle difficoltà di altre, perché la qualità della vita di quest’ultime possa essere migliore. Tra le tante cose che non vanno e quelle che in questo nostro Paese è necessario cambiare, ve ne sono alcune che invece funzionano nonostante le difficoltà causate da una crisi economico politica senza precedenti come l’ospedale di Spoleto”