Perugia

Autosaloni di Perugia, oltre 200 auto vendute col trucco AGGIORNAMENTI

Aggiornamento Si apprendono nuovi particolari sull’inchiesta che ha coinvolto tre autosaloni perugini (l’ultimo, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato il fulcro di un’attività illecita allargata a Roma e nel Viterbese) nella vendita di auto dalla Germania evadendo l’Iva per un ammortare di 16 milioni di euro.

Le auto venivano vendute con falsi documenti, nei quali si attestava che l’Iva era giù stata pagata in Germania, Paese Ue, e quindi in Italia nulla era dovuto allo Stato nella compravendita. Perché le vendite non venivano effettuate direttamente in Germania, come comprovato dai falsi documenti, ma negli autosaloni umbri.

Ai clienti, che sono stati sentiti dagli inquirenti, veniva applicato uno sconto di circa il 5 per cento rispetto al valore commerciale. In questo modo i venditori guadagnavano due volte: sulla vendita delle auto e sulla “cresta” fatta sull’Iva, ben più consistente dello sconto praticato al cliente finale.

Secondo quanto accertato, le auto vendute col trucco sono state oltre 200.


Un altro autosalone di Perugia (e salgono così a tre) coinvolto nell’inchiesta anti frode fiscale condotta dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli del capoluogo umbro sulla vendita di auto provenienti dalla Germania.

Secondo quanto accertato nel corso di un’articolata indagine, che ha inizialmente interessato tre società umbre, anche questo l’autosalone perugino, attraverso la triangolazione con due concessionarie risultate fittizie, una a Roma e una a Viterbo, riuscivano ad eludere il pagamento dell’Iva, attraverso false attestazioni nelle quali gli acquirenti dichiaravano di aver acquistato le auto direttamente dai saloni tedeschi e che pertanto l’Iva era stata già versata in Germania.

Secondo quanto accertato anche con la collaborazione delle autorità tedesche, oltre 200 autovetture sono state acquistate con questo sistema, evadendo quindi l’Iva. Il confronto tra i dati delle immatricolazioni e le dichiarazioni dei clienti coinvolti ha consentito di far emergere la frode, per una valore di circa 16 milioni di Iva evasa. Otto le persone denunciate.