Si accende la polemica sul concerto del cantante ‘di Amici’ Sangiovanni. L’artista, in concerto a Terni il 29 agosto all’anfiteatro romano, si esibirà ad un costo piuttosto considerevole, cioè 35 euro a persona più eventuali diritti di prevendita, che riusciranno a coprire a malapena un terzo del costo complessivo di 45mila euro di ingaggio.
“Con una delibera del 12 agosto 2021 la giunta comunale ha speso 45 mila euro per un concerto di Giovanni Pietro Damian in arte Sangiovanni che si terrà all’anfiteatro romano il 29 agosto. Francamente i conti non tornano su questo concerto che prevede un biglietto di ingresso comunque elevato – 35 euro più prevendita – e che non sembra destinato ad avere ricadute consistenti sul territorio”, sostengono in una nota congiunta i consiglieri comunali di Senso Civico, Pd, M5s, Terni Immagina.
“Un concerto – proseguono i gruppi di minoranza – che non era programmato nella stagione ordinaria realizzata dai gestori dell’Anfiteatro, ai quali per le tante meritevoli iniziative non è mai stato stanziato alcun significativo sostegno da parte del comune di Terni.
Il concerto di Sangiovanni, infatti, è organizzato dall’assessora Elena Proietti, la quale dopo i fallimenti nelle politiche sportive e giovanili, sembra voler iniziare la sua campagna elettorale sulle note musicali di una delle voci di Amici”.
“Una spesa, quella per il concerto del 29 agosto, che non rappresenta in alcun modo un investimento per il territorio, tanto che non è previsto alcun ritorno economico per la città e i suoi operatori.
Peraltro – seguitano le opposizioni – anche sugli incassi i conti non tornano: ai ternani verranno chiesti per assistere all’evento, ben 35 euro a persona più eventuali diritti di prevendita, che riusciranno a coprire a malapena un terzo del costo complessivo. Appare assurdo che in un momento come questo in cui si taglia su tutto, in particolare sui servizi, vengano trovati 45 mila euro per una iniziativa senza alcun effetto moltiplicatore per gli operatori del territorio e di ricaduta sulla città. Dove è finito l’abituale pianto del comune in dissesto?”.
“Appare infine assurdo il costo del biglietto previsto. Tanti giovani ternani vorrebbero poter assistere ma molte famiglie non potranno permettersi un biglietto di tale portata – conclude la minoranza – Se il comune di Terni voleva realizzare davvero qualcosa di utile e interessante per i più giovani avrebbe dovuto vigilare sul costo dell’ingresso, favorendo così l’accesso di tutti”.