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Concerto Negrita, le scuse di Pau su Facebook

“Senza Umbria di Gubbio” come direbbe Pau, la battuta ‘Chi non canta è ternano’ pronunciata dal cantante dei Negrita durante il concerto del 7 agosto scorso, nella città dei Ceri ha provocato un gran putiferio in piazza. Ovviamente quella dei social.

Una polemica partita in sordina, che si è auto-alimentata ed è cresciuta con il passare dei giorni fino a rimbalzare di qua e di là, da un profilo ad una pagina, dividendo in due il popolo di FB: i ternani e i filo tali, che possono orgogliosamente annoverare tra le loro fila anche il supporto di qualche sostenitore del Grifo, da una parte e i fan sfegatati della band aretina dall’altra. E giù commenti, spiegazioni, qualche insulto e tanti supporter ‘feriti’ nelle radici e nella fede (calcistica) che si sono sfogati senza confini, postando il proprio orgoglio rosso-verde.

Fino a quando non è arrivato lui: Paolo Bruni, in arte Pau. A riportare tutti alla ragione e a riunire in nome della musica ciò che una battuta da ‘curva’ aveva diviso:

Ciao a tutti.
Mamma mia che polverone!
Ieri ho guidato per 13 ore e non ho potuto seguire bene il putiferio che si è scatenato qua dentro.

Chiedo SCUSA a tutti i Ternani. Ho sbagliato e non succederà più. Non era mia intenzione offendervi e neanche offendere la vostra città. Non ho niente contro Terni. Figuriamoci!
Aggiungo solo che la frase incriminata ha fatto parte di uno spirito ironico che da sempre è compreso nel nostro modo di fare e di essere, che di solito punta a far sorridere le persone e che sempre genera una buona vibra tra noi e chi ci ascolta. Mai con cattiveria. Mai con l’intenzione di ferire.
Spiace solo che tutto questo sia venuto fuori a distanza di 6 giorni dal concerto. Poteva finire lì. La sera stessa. Era una bischerata fine a se stessa. Fuori luogo, ma innocentemente fine a se stessa. Invece qlcuno ha preferito ingigantirla postandola a distanza di giorni su siti locali dove il campanile è importante. Fomentando.
Tant’è… Ci sta.
La vita è bella perché è avariata.
Dice un mio amico.
Chi ci conosce sa come siamo e cosa pensiamo veramente.

Ancora scuse a chi si è sentito offeso.

Pau