“Chi non canta è un ternano”. È l’affermazione detta con un tono neanche troppo goliardico da Paolo Bruni, in arte Pau dei Negrita. Il fattaccio è avvenuto lo scorso 7 agosto durante l’unica tappa umbra del tour 2015 dei Negrita. La band, nata in provincia di Arezzo all’inizio degli anni ’90, era ospite del “Gubbio Doc Fest”.
In una piazza Grande letteralmente gremita, durante l’esecuzione di “Radio Conga” uno dei cavalli di battaglia dei Negrita, Pau ha pensato bene di cambiare il testo con un poco condivisibile: “E dall’arena s’alza un canto, niente paura qui va tutto bene: chi non canta è un ternano”. La modifica, forse studiata a tavolino per aizzare la folla, ha avuto uno scarso successo visti i due secondi di applausi ricevuti da un pubblico quasi sorpreso.
Ben più lunga invece è stata la sua risonanza dopo il concerto, specie sui social network. Uno dei tanti ternani presenti al concerto ha postato su Facebook il video della frase ‘incriminata’, scatenando un’autentica crociata contro i Negrita. La supposta offesa, se intesa nel contesto in cui è stata pronunciata, gratuita e immotivata, oltre ad aver deluso i fan che hanno fatto più di 200km per sentirsi prendere in giro, ha ovviamente scatenato un putiferio sui social. Oltre ai tanti inviti a non acquistare più i cd della band aretina e a offese non riferibili, molti fan si sono chiesti perché proprio la musica che dovrebbe unire, viene invece utilizzata per dividere e seminare discordia.
Il cantante dei Negrita probabilmente non ha fatto nemmeno bene i conti perché la città di Gubbio non ha rivalità storiche o sportive con Terni e si distingue per una forte identità. Se l’avesse fatto al Renato Curi forse avrebbe strappato qualche applauso in più, ma nella città dei Ceri certe affermazioni lasciano il tempo che trovano.
di Mirco Diarena e Luca Biribanti
foto credit FilRouge.it | video ripreso da pubblicazione ricondivisa su FB