Cento candele accese e musica per un Natale di speranza allo stabilimento di Ceramiche Noi, azienda diventata simbolo di resilienza e tenacia | Commovente la "lettera ai potenti della terra" di una socia fondatrice
Concerto di Natale in fabbrica a lume di candela, 100 per la precisione e tutte per protestare contro il caro energia. Oggi (21 dicembre) è stata la musica a riscaldare lo stabilimento di Ceramiche Noi, che per l’inedita occasione si è trasformato in un vero e proprio teatro con tanto di palco improvvisato fra i bancali degli oltre 4000 metri quadrati dell’azienda, nella zona industriale di Città di Castello.
Per poche ore i forni sempre accesi per non compromettere la produzione hanno abbassato il volume e lasciato spazio alle note del maestro Fabio Battistelli (clarinetto solista) e del Quartetto D’Archi Gianfranco Contadini (violino), Chiara Antognelli (violino), Irene Mambrini (viola) e Stefano Coco (violoncello). Da Beethoven a Mozart, da Monti a Ennio Morricone, il concerto al lume di candela, patrocinato dal Comune di Città di Castello con il sostegno di LegaCoop, si è concluso sulle note di “Happy Christmas” di John Lennon, che ha coinvolto tutti i partecipanti, fra cui il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, il vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini e il presidente Legacoop Produzione e Servizi Umbria Matteo Ragnacci.
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Prima della conclusione del concerto in fabbrica, Samuela Marzà, socia fondatrice della Cooperativa Ceramiche Noi – divenuta simbolo internazionale di resilienza e tenacia, con i suoi dipendenti costretti a rimodulare gli orari di lavoro con turni all’alba per risparmiare sui costi energetici – affiancata dal presidente Marco Brozzi e dal direttore commerciale e amministratore Lorenzo Giornelli, in veste di impeccabile presentatore, ha letto una lettera di Natale con la firma di tutti i colleghi, indirizzata idealmente ai “potenti della terra”, dall’Europa, al governo, dalle istituzioni regionali e locali fino a Papa Francesco ed ovviamente “Gesù Bambino”.
“È stato un anno davvero difficile per tutti noi. Guerre, aumenti incontrollati, caro bollette ed energia, difficoltà e problemi continui, ma nonostante questo siamo qui oggi per unirci tutti insieme attraverso la musica all’interno del nostro abituale luogo di lavoro. Siamo qui per tentare di dare un po’ di felicità anche a chi è meno fortunato di noi. Sarebbe davvero bello se si riuscisse a tornare alla serenità e pace di qualche tempo fa. Oggi chiediamo questo a chi la guerra continua a volerla senza motivo e a chi dovrebbe intervenire ma si volta dall’altra parte. Europa, governo, istituzioni, associazioni, cittadini, tutti insieme possiamo e dobbiamo davvero cambiare le cose e tornare ad essere un popolo unito, solidale, rispettoso dell’ambiente che ci circonda”, ha detto Samuela con la voce rotta dall’emozione leggendo la missiva natalizia, destinata a lasciare il segno sui temi del momento, dal caro energia, alla guerra, alla povertà e precarietà nel mondo del lavoro.
“Nel momento difficile che anche l’Italia sta vivendo – ha detto il vescovo Paolucci Bedini – questo concerto in questa fabbrica vissuto così è un grande segno di fiducia e di speranza, soprattutto nella resilienza dei lavoratori e dell’azienda nell’affrontare tempi e momenti non facili per nessuno ma che ovviamente per essere affrontati e superati hanno bisogno del contributo di tutti”. Anche il sindaco Secondi, ha sottolineato il valore simbolico straordinario dell’evento: “Loro, con la storia davvero commovente di resilienza, capacità e determinazione, ora più che mai sono il simbolo di un comparto, nello specifico quello della ceramica, ma più in generale dell’Italia che produce e che lavora, fra mille difficoltà ma con la speranza di uscire da questa situazione difficile a testa alta. E’ una giornata storica per la nostra città. Saremo sempre al vostro fianco”.